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martedì 29 dicembre 2015

" Treno di vita" di Wendy Holden




" Pur ammettendo che la sua "teoria di Rossella O'Hara" suonasse "stupida" e "irrazionale", sostenne di averla usata con successo per tutta la vita. "Se scaccio una cosa dalla mente quando sta succedendo e ci dormo sopra, forse il mattino dopo andrà meglio. Finora ha funzionato...E' tipico della natura umana convincersi di poter sopravvivere in qualche modo...Chi si arrende e trascura il proprio fisico muore prima." "

" Quegli individui che avevano avuto un futuro promettente prima di essere strappati a tutto ciò che avevano conosciuto, ora erano profughi senza un soldo."

" Le possibilità di sopravvivere a quell'inferno erano solo questione di fortuna. Noi siamo stati fortunati. Siamo riusciti a tornare indietro. Non c'è altro da dire."



Dopo "Se questo è un uomo" di Primo Levi, questo è il miglior libro sull'Olocausto che abbia letto.
Le storie, separate ma così vicine a loro insaputa, di tre giovani future madri ebree deportate ad Auschwitz e in seguito in una fabbrica ai lavori forzati.
L'autrice racconta con dovizia di particolari la loro vita prima della deportazione, e in seguito i viaggi del terrore, la permanenza ad Auschwitz e tutto il resto. Una vera e propria inchiesta storica minuziosamente documentata, un'impresa non facile basata su testimonianze, interviste raccolte negli anni, documenti storici, filmati, fotografie, che ci ricorda quanto sia stato disumano l'Olocausto e ci fa continuamente domandare come siano potuti sopravvivere i pochi ebrei scampati allo sterminio.
Priska, Rachel e Anka ci portano con loro all'inferno e ci mostrano cosa possa significare voler salvare a tutti i costi la propria vita e quella del figlio che portano in grembo, sopportando fame, sete, malattie, lavori forzati, percosse, gelo, mancanza assoluta di igiene e soprattutto terrore, puro terrore che non le abbandona mai.
Non è possibile non trovare questa lettura appassionante, anche se molto dura da digerire; si va avanti inorridendo sempre più e con l'ansia di sapere cosa ne sarà mai stato di queste tre donne realmente vissute e delle loro rispettive gravidanze. E si ricorda continuamente che no non è un film, non è invenzione, ma dura realtà, neanche poi così lontana, che sta accadendo ancora in altre parti del mondo e potrebbe accadere anche a noi.
Per riflettere, per commuoversi, per non dare mai niente per scontato, per risvegliare la solidarietà nei confronti di chi ancora vive simili realtà.


lunedì 21 dicembre 2015

" L'amica geniale" di Elena Ferrante


" Mi compiacevo di questi pensieri. Ero contenta di tutto, in quei giorni, del mio amore per Nino, 
  della mia tristezza, dell'affetto da cui mi sentivo circondata, della mia stessa capacità di leggere, pensare, riflettere in solitudine."

" Sapevo - forse speravo- che nessuna forma avrebbe mai potuto contenere Lila, e che presto o tardi  
  avrebbe spaccato tutto un'altra volta."


Questo di Elena Ferrante è un romanzo vero; un libro serio, corposo, completo, uno di quei punti fermi della letteratura italiana che in futuro verrà consigliato come lettura agli studenti del liceo. Insomma ha tutte le caratteristiche adatte a diventare un classico da studiare e custodire.
E' il primo atto di una saga di quattro diversi romanzi, quindi una storia importante, che non si può liquidare leggendo soltanto questa prima parte, e infatti mi affretterò a leggere anche i successivi.
Napoli negli anni '50 e '60 fa da sfondo all'infanzia e all'adolescenza di Elena detta Lenù, voce narrante, e di Raffaella detta Lila, una bambina strana, dura, di un coraggio fuori dal comune, di una forza inquietante.
I personaggi sono tanti (l'autrice all'inizio elenca nomi e ruoli come fosse uno spettacolo teatrale), l'ambiente è quello del "rione" come lo chiamano tutti, ovvero i sobborghi di una Napoli del dopoguerra povera e cattiva. L'autrice riesce a dipingere in maniera impeccabile la vita, i luoghi, le persone che popolano il rione, fa un quadro perfetto della realtà di quel periodo che ci permette di immedesimarci completamente, senza però affezionarci troppo a nessuno dei personaggi, nemmeno ad Elena stessa.
La storia di un'amicizia, una storia di donne, delle dinamiche spesso molto sottili che imperniano i loro rapporti, una storia femminista ma ingabbiata dalle fortissime convenzioni dell'epoca.
Da subito sappiamo che "l'amica geniale" è Lila, non può essere altrimenti, senonchè con l'evolversi della storia e la crescita delle regazze ci rendiamo conto che sarà invece Lenù a mettere in pratica la genialità dell'amica nella realtà di tutti i giorni, e che le loro individualità si fonderanno come succedeva quando erano bambine.
Da leggere a tutti i costi.



lunedì 14 dicembre 2015

" L'attimo eterno" di Demetrio Verbaro


" E' come se in quell'attimo il mondo fosse diventato meraviglioso, in quell'attimo soltanto nessuna foglia autunnale è caduta dal ramo, nessun cane è stato abbandonato in autostrada, tutti hanno detto la verità, gli uomini erano coraggiosi, le donne bellissime, nessun essere umano è morto, ma tante donne hanno partorito senza dolore."

" Nella vita di tutti capitano cose spiacevoli, la vita a volte è bella e a volte no, ci teniamo le cicatrici    e andiamo avanti."

Dopo aver finito di leggere questo romanzo, ho cercato subito delle recensioni su internet e incredibilmente ne ho trovate soltanto di positive. Nessuna critica, a parte un commento negativo su Amazon,  che fa notare i tanti errori (forse solo nel formato e-book?) e che non si spiega le numerose recensioni positive. Proprio come non me le spiego io.
Ho trovato la narrazione, i dialoghi, le situazioni, degne dei libricini Harmony che esistevano anni fa e non so se esistano ancora oggi. I personaggi sono stucchevoli, piatti, le situazioni assurde, la storia d'amore, se così si può chiamare, è banale, come semplificata per velocizzare la lettura.
Sono stata più volte sul punto di abbandonare il libro al suo destino, ma grazie al fatto che quantomeno è piuttosto breve sono riuscita ad arrivare alla fine.
Una storia di grande amicizia tra due ragazzi ed una ragazza, gli sviluppi sono purtroppo ben prevedibili, la parte migliore sono le regressioni che l'autore fa di continuo andando avanti e indietro nel tempo.
Per quanto mi riguarda, l'elemento più fastidioso sono senza dubbio i dialoghi.
Magari mi sbaglio, magari non era il libro giusto al momento giusto, ma non posso che bocciarlo senza appello. Gli Harmony non fanno per me.



lunedì 7 dicembre 2015

" Un lungo fortissimo abbraccio" di Lorenzo Licalzi


" La vita vince sempre, Sean la pensava così, era convinto che se la vita ha lottato così tanto per affermarsi su questo pianeta, e c'è riuscita, non può perdere."

" Saranno gli oceani a seppellirci, e sarà un buon modo di morire. Un buon modo di morire."

Lorenzo Licalzi pensavo fosse una garanzia; anni fa ho letto diversi suoi romanzi, tra cui il celebre "Io no", che mi avevano davvero emozionata. Quindi ho comprato questo libro a scatola chiusa, convinta che non me ne sarei pentita, invece...la scrittura è sempre la sua, fluida e senza tanti ricami, ma la storia lascia veramente con l'amaro in bocca.
E' una storia futuristica, ambientata nel futuro, è fantascienza mista a storia d'amore piuttosto banale, è un'occasione sprecata perchè la storia poteva riservare spunti interessanti ma l'autore non ha saputo secondo me svilupparli adeguatamente e si è dilungato in aspetti superflui a discapito di altri rimasti inesplorati.
Se all'inizio la storia stupisce, subito dopo annoia e il finale delude.
Il titolo è più bello del romanzo.
Peccato.




sabato 5 dicembre 2015

" L'istante esatto che lega due destini" di Angélique Barbérat


" Quando le parole sono superflue, sanno scomparire."

" Non aveva mai avuto quella leggerezza. Non avrebbe mai avuto un bambino che giocasse così allegramente, che gli evitasse tutta quell'infelicità."

Questo è un romanzo d'amore, ma non un amore da lieto fine. E' la storia di un amore assolutamente improbabile ma dettato dalle casualità dei destini. L'incrocio di due vite che non potrebbero essere più lontane; una pop star planetaria Kyle e una ragazza di provincia, ormai donna sposata con prole e vittima annunciata di un marito violento, Corin.
Il tema della violenza sulle donne accompagna l'intera storia ed è anche l'elemento che legherà indissolubilmente le loro vite.
Ho trovato la storia molto forte ma un pò meno la scrittura, forse perchè non viene mai narrata in prima persona da uno dei personaggi e risulta quindi sempre un pò distaccata.
Si tratta comunque di un ottimo libro e di una storia difficile da dimenticare.


venerdì 27 novembre 2015

" La verità, vi spiego, sull'amore" di Enrica Tesio

" Non devono sapere che quando li minaccio col "conto fino a 3 e poi vengo lì" confido nei numeri periodici, perchè non ho nessun piano da mettere in atto dopo il 3."

" Io faccio emigrare le Anitre wc verso altri bagni a forza di bestemmie e maledizioni."

" Credo che i bambini abbiano bisogno di binari per poter deragliare di tanto in tanto."

" - Per te com'è?-
   - Essere madre?-
   - Sì.-
   - Come tutti gli amori grandi: ti spezza le ossa.- "

Per una mamma con bimbi piccoli questo libro è una boccata d'aria fresca, qualcosa di cui avevamo bisogno ma prima di leggerlo non lo sapevamo, e ora che l'abbiamo letto ne vorremmo subito un altro. Vorremmo sapere come finisce con Enea, come andrà a finire la storia di Sara, quella di Simone e forse anche che piega prenderà l'ex marito Davide, e vorremmo vedere ancora Dora alle prese con i suoi figli Pietro e Micol perchè ci rivediamo in lei, nelle nostre piccole e grandi lotte quotidiane coi nostri terribili nanetti. Vorremmo anche sbirciare ancora nell'esilarante rapporto di Dora con la madre, perchè c'è un pò di noi e delle nostre mamme in quel tempo del corpo a corpo ormai finito. E leggere ancora le perle di saggezza che solo un papà ormai nonno può dispensare.
Fa ridere Dora, questo libro fondamentalmente fa scompisciare dalle risate soprattutto chi ha più di trent'anni e si destreggia tra figli piccoli e tutto il resto, ma fa anche riflettere molto senza mai drammatizzare, ci insegna a prendere tutto con ironia.
L'autrice ha un blog piuttosto famoso, chi la segue già forse ritroverà nel libro episodi noti, ma nel mio caso era tutta una novità e sono rimasta piacevolmente stupita.
"La verità, vi spiego, sull'amore" è pieno di parole, è un fiume in piena, un libro loggorroico oserei dire; ma è una logorrea veramente molto piacevole.



martedì 24 novembre 2015

"Prima di incontrarti - (Dieci piccoli respiri) " di K.A. Tucker


" Quando perdi un figlio, due anni non sono niente. Quei genitori hanno perso la figlia per i prossimi cinquant'anni."

" Non dovevo sopravvivere a quella notte. Il vuoto con cui sto convivendo - e che mi divora completamente - è ciò che resta di una persona quando muore, ma ancora respira, affrontando ogni giorno senza uno scopo. Quando esiste, ma non sente niente oltre alla propria infelicità."

Questa volta ho sbagliato; ho letto il prequel prima del romanzo vero e proprio...un pò come leggere Alfredo prima de Il rumore di tuoi passi. Solo che in quel caso mi sarei sicuramente precipitata a leggere il libro originario, mentre in questo caso, beh, posso anche aspettare.
Il tema è molto interessante; un gravissimo incidente stradale in cui sopravvivono soltanto due persone, una per ogni macchina. Qui la voce narrante è quella di Cole, che era in auto con i suoi due migliori amici dopo una festa universitaria, mentre in "10 piccoli respiri" chi racconta è Kacey, che nell'incidente ha perso genitori, fidanzato e migliore amica. La narrazione di Cole va dalla festa prima dell'incidente fino al momento in cui riuscirà a farsi coraggio e a conoscere finalmente Kacey, il cui pensiero lo ossessiona da quando sa di non essere il solo sopravvissuto.
Dicevo che il tema è interessante ma il modo in cui viene sviluppato e affrontato non mi convince, sa molto di telefilm americano, stile "Dawson's Creek" o "Beverly Hills 90210". Personaggi bellissimi  e giovanissimi, tutti ipersportivi o palestrati, dialoghi banali, storia improbabile...insomma un'occasione mancata ma una scrittura comunque scorrevole e affatto pesante.
Da leggere sotto l'ombrellone...quindi, a meno che non si vada in qualche paese tropicale, si può attendere qualche mese.


lunedì 16 novembre 2015

" Sul lato oscuro della luna" di Francesca Masante


" Niente è effimero come il dolore, per chi non lo prova. Il dolore di un animale , poi, non ha neppure una voce."

" C'è sempre un momento in cui i figli vanno oltre e attraversano un qualche confine oscuro di cui le madri non sanno niente, neppure che esista. Forse il vero coraggio è accettare di non poterli seguire e rimanere indietro."

" Mi chiedevo (...) a che cosa, a chi mai servisse tutta quella sofferenza senza prospettive e consapevolezza. Immaginavo le esistenze di tutti quegli animali come tanti palloncini senza fili, ognuno sbatacchiato e maltrattato dal vento, privo di una rotta precisa."

Se amate gli animali in particolare i cani, e riuscite a proseguire la lettura dopo il primo capitolo del Cane bianco, allora scoprirete un libro bellissimo.
Giulio ha sedici anni e un'infanzia non proprio semplice alle spalle; è cresciuto con la nonna che ora è finita in un ospizio di lusso e deve imparare a vivere con la madre e la sua nuova, borghesissima famiglia.
Giulio è un cattivo ragazzo, frequenta brutte compagnie e la sua vita inizierà a cambiare proprio dopo aver toccato il fondo, in un atto di violenza gratuita e inconcepibile che lo costringerà a frequentare per un anno la realtà a lui sconosciuta dei canili.
Lì grazie a Tai e ai volontari scoprirà una nuova parte di sè ed una realtà che gli permetterà di tirare fuori delle qualità che nemmeno lui credeva di avere.

Giulio all'inizio non risulta sicuramente simpatico e anzi personalmente sono stata tentata di chiudere il libro perchè mai avrei pensato di potermi affezionare ad un simile personaggio, e invece succede...inevitabilmente Giulio, con la sua sfacciataggine, il suo coraggio, la sua insolenza, ci conquisterà e ci coinvolgerà in questa storia forte e delicata al tempo stesso, costellata di momenti e pensieri che non si possono dimenticare, in una storia d'amore che non ci aspettavamo. Si rispolverano le emozioni contrastanti e potenti di un'adolescenza vissuta al massimo, le pagine di questo libro sono emozione pura e il tema dell'amore non è affatto scontato ed è molto più ampio di quanto si possa immaginare.
Giulio, Tai e il cane bianco resteranno per sempre nei nostri cuori.

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" Berlin - I fuochi di Tegel" di Fabio Geda, Marco Magnone


" ...avere qualcuno che si occupa di te, se non fa bene al corpo, fa comunque bene all'anima."

" Carne giovane, pericolo, eccesso: ecco la rivoluzione di Tegel, la loro risposta alla crudeltà del 
   destino. "

Primo atto di una saga di sette libri, "Berlin.I fuochi di Tegel" di Mondadori è un libro per adolescenti ma non delude gli adulti che apprezzano il genere.
Ambientato nella Berlino del 1978 ancora divisa dal Muro, lo scenario in cui si svolge è apocalittico; tre anni prima tutti gli adulti sono morti a causa di un virus letale che colpisce chiunque abbia più di 16 anni. Berlino viene spartita tra diverse bande di ragazzi e bambini che devono imparare a sopravvivere senza adulti, facendo leva solo sulle proprie forze e capacità, riorganizzando la società come meglio riescono. Il rapimento del piccolo Theo da parte della banda più temuta, quella appunto di Tegel, porterà i ragazzi a superare prove molto dure e a rimettersi in discussione.
Interessanti i flash back dei ragazzi quando ripensano alle loro vite prima che il virus le sconvolgesse, e le sensazioni che ne derivano.
Il progetto ha anche un sito dedicato http://www.berlin-libro.it/libri/berlin-1-i-fuochi-di-tegel/




mercoledì 11 novembre 2015

" Ho nascosto la mia voce" di Saniee Parinoush


" Fino ad allora nessuno mi aveva concesso il diritto di arrabbiarmi ed essere violento".

" - Un padre e una madre scontrosi avranno figli scontrosi. I vostri figli raccolgono quello che voi 
     seminate.-"

Un bel libro. Ambientato in Iran, narrato attraverso il punto di vista di Shahab che all'inizio della storia ha solo 4 anni e non parla, e di sua madre.
Shahab è fondamentalmente un bambino incompreso, sottovalutato e deriso dalla famiglia paterna e dal padre stesso, e vive una continua lotta non solo interiore che gli impedisce di fare quello che tutti si aspettano da lui; parlare.
Shahab non parla perchè è troppo intelligente per farlo, è troppo sensibile per accettare di essere chiamato "tonto" e trattato come tale, è troppo arrabbiato col padre che gli preferisce la sorellina più piccola (che parla già da un pezzo) ed il fratello più grande che fa di tutto per essere sempre il primo della classe e ci riesce a suon di grandi sacrifici. L'unica con cui tenta un dialogo è la madre, che lo protegge sempre ma che in fondo non lo comprende davvero e col suo atteggiamento esagerato scoraggia i timidi tentativi del piccolo di far sentire anche la sua voce.
E' un bel libro perchè sviluppa dinamiche famigliari che non sono per niente lontane dal nostro mondo Occidentale, la narrazione è scorrevole e si fa leggere d'un fiato, c'è tanta introspezione ma non risulta mai noiosa. Ogni personaggio è a suo modo vittima di una vita che forse non era esattamente quella che si aspettava di vivere...un tema che ci riguarda tutti molto da vicino.
Una lettura anche molto utile per comprendere meglio quello che pensano i bambini, il perchè di molte reazioni che noi adulti non sappiamo proprio comprendere ed accettare, per vedere la realtà anche attraverso i loro occhi. Per capire che in fondo hanno soltanto un gran bisogno di sentirsi amati.

Bello davvero.




lunedì 9 novembre 2015

" Il colore delle nuvole basse" di Mirko Lamonaca


" Non mettere mai la tua vita nelle mani di una sola persona. Non se la merita nessuno, la tua vita."

" Avverare un sogno è svegliarsi dal sonno e intuire che quello che hai voluto l'hai pagato a caro  prezzo, e non vale niente. "

Cèdric è il protagonista e la voce narrante di questo strano romanzo. Dico strano perchè è narrato con una scrittura molto particolare, quasi un flusso di brevi pensieri che si ripetono per tutta la durata del libro. E' un romanzo molto poetico ambientato in Camargue, una terra "tra cielo e mare" come ripete spesso Cédric, e le descrizioni di questa natura selvaggia sono così reali che sembra di averla davanti la Camargue, e ti fa venire voglia di andarci.
Cédric ha solo 16 anni ma è già alle prese con non pochi problemi; in famiglia, dove gli tocca sempre badare al fatellino più piccolo, e nelle relazioni con gli amici, o meglio col suo migliore amico.
Sa già cosa significa essere abbandonati, traditi e inizia a scoprire anche cosa significhi amare "diversamente".
Un romanzo breve, un modo di scrivere innovativo, un libro che è quasi un dipinto.



venerdì 6 novembre 2015

" Tu e nessun'altra " di Claudia Zanella

" Avrei voluto essere così anche io. Forte e imprevedibile, come la vita."

" Pensai che se avesse amato quel peluche tanto bruttino nella vita sarebbe stata capace di amare tutto."

" Il coraggio non è nelle scelte, ma nelle rinunce."

Il romanzo di Claudia Zanella, attrice alla sua opera prima, era da tempo che volevo leggerlo; avevo molto apprezzato una sua intervista su Vanity Fair, e devo dire che non mi ha delusa.
Un romanzo pieno di spunti interessanti, di riflessioni in cui mi sono riconosciuta, forse perchè io e l'autrice siamo nate nello stesso anno. La storia del fortissimo legame tra Irene e Viola, cugine così diverse tra loro ma anche appassionatamente complementari, è il filo conduttore di tutta la storia; Viola muore all'improvviso e lascia Mia, una bimba di soli 2 anni. Viola avrebbe voluto che Irene si prendesse cura di lei. Irene non ha una situazione sentimentale stabile, è perennemente indecisa e sì che vorrebbe un figlio, ma un figlio suo, un figlio a cui prepararsi per 9 mesi, non così, non all'improvviso, non da sola...Andando alla ricerca del padre di Mia, Irene scaverà nella vita di sua cugina, ma anche nella sua e in quella di chi le sta accanto, e la sua vita riprenderà forma piano piano.
Cosa manca in questo libro? direi niente; ci sono i colpi di scena, ci sono mille frasi da appuntare, ci sono personaggi da amare, ci sono verità nascoste, c'è tutta la normalità di vite ordinarie e speciali, e soprattutto c'è un'autrice sensibile, profonda, gioiosa. Dove la trovate una scrittrice che nei ringraziamenti finali si prende la briga di ringraziare i lettori, ed è anche palesemente sincera????


mercoledì 28 ottobre 2015

" Eva dorme" di Francesca Melandri

" Voleva solo essere se stesso lì dov'era nato e poter amare chi amava. Voleva l'unica cosa impossibile."

" - L'hai ricevuto adesso.-
   - Ma adesso è tardi.- dico
   - Non è tardi. E' solo dopo."

Eva dorme è principalmente un romanzo storico. La storia che racconta con estrema precisione e in modo molto ampio è quella che credo pochissimi italiani conoscano bene; quella della "parte tedesca" dell'Italia, il Trentino Alto Adige. Una storia antica e cruenta, colma di stragi, terrorismo, persecuzioni, ma che incredibilmente si studia poco o niente sui banchi di scuola.
Le storie di vita al centro del romanzo sono quelle di Gerda, la madre della voce narrante Eva, e della sua  famiglia, e copre un arco di tempo che va dai primi del Novecento ai giorni nostri. Storie di vite segnate, dure, a volte assurde, sovrastate dalle gelide montagne che imcombono su tutto.
Il viaggio che percorre Eva per raggiungere quello che avrebbe potuto essere suo padre, un viaggio in treno lungo tutto lo stivale, la riporta indietro nel tempo e le svela perchè tante cose sarebbero potute succedere ma non sono successe. E forse è andata bene così.
Una storia che vale la pena leggere, una scrittura molto interessante e dei momenti finali di una tenerezza struggente che valgono l'intero libro.




lunedì 19 ottobre 2015

"Il ragazzo in soffitta" di Pupi Avati


" Lui ha negli occhi le cose che immagina e si capisce che sa immaginarle più belle di come sono."

" Volere bene è un mistero che lo capisci solo se ci pensi molto."


Esordio come scrittore del regista Pupi Avati; apprezzando i suoi film ero curiosa di leggere questo romanzo e infatti non mi ha delusa. Tre le storie di vita che si intrecciano, in due differenti epoche; anni '80-90' la storia di Samuele Menczer a Trieste e nei giorni nostri quella di Giulio e Dedo, adolescenti a Bologna, la cui recente amicizia si rivela di una potenza inaspettata forse anche ai loro stessi occhi, riuscendo quasi a far fronte a quelle colpe dei genitori che ricadono inevitabilmente, in modo più o meno pesante, sui figli.
Un racconto di amicizia, di amore e di mistero che sfiora anche il noir, costellato di piccole perle di poesia e che si fa leggere senza intoppi grazie ad una scrittura semplice e fresca che porta all'inaspettata conclusione.






martedì 13 ottobre 2015

" Ciò che resta di noi " di Virginia Della Torre


" Cesare una volta mi ha detto che si nasce soli e si muore soli, io, solo, ci sono sempre stato e non ce la faccio più."

" Io non ho davanti a me un futuro come invece hai tu, non ho nemmeno la proiezione di una vita, a dire il vero."

La storia e l'ambientazione di questo libro sono originali e meritevoli; una storia d'amore interamente ambientata in un manicomio negli anni '80. Alessandro e Camilla sono due adolescenti con esperienze molto diverse alle spalle. Alessandro è stato rinchiuso in manicomio in tenera età perchè rimasto solo al mondo e considerato fondamentalmente troppo vivace, mentre Camilla ha una famiglia che le vuole bene ma soffre di gravi crisi epilettiche. Le loro vite si intrecciano in un posto in cui è praticamente impossibile ci sia spazio per un amore, ma loro riescono a vivere nonostante tutto l'anno più bello della loro vita.
Per Alessandro sarà l'unico anno di vera vita, non di sola sopravvivenza, di quell'esistere passivo che l'ha portato a compiere 18 anni senza sapere nulla di ciò che c'è fuori e senza sapere cosa significhi non essere soli.
Una storia struggente narrata da una scrittrice sedicenne. Per questo mi sarei aspettata una scrittura un pò meno classica, dei dialoghi più adatti a due adolescenti degli anni '80.
Insomma buone le intenzioni, ottimo il tema, il voler ricordarci cos'erano i manicomi e per quali futili motivi ci si finiva, ma un pò più di modernità non mi sarebbe dispiaciuta.

sabato 10 ottobre 2015

" Quella vita che ci manca" di Valentina D'Urbano


" Io ti amo, stronzo. Non me ne frega niente di come sei, di quello che fai, non me ne frega niente. Non me l'hai detto chi eri, ma non importa, sai, ti perdono. Mi tengo tutto, che senza di te non ho più niente. Senza di te mi toccano solo giorni di polvere."

" Voleva solo proteggerlo, anche da lontano, anche se non stavano più insieme. Anche se quell'amore se lo doveva tenere così com'era, inutile. Anche se non serviva a niente."



Stessa ambientazione de "Il rumore dei tuoi passi", la Fortezza, un'altra storia feroce, autentica, descritta come solo Valentina D'Urbano sa fare, e lo sa fare davvero benissimo.
E' un racconto corale, raccontato dai punti di vista di Valentino e della sua scapestrata famiglia (i fratelli Alan, Anna, Vadim, la madre) e di Delia, che Valentino conosce al di fuori della Fortezza. La storia di un amore forte e graffiante ma anche di legami famigliari faticosi e passionali. I rimandi al Rumore dei tuoi passi fanno venire la pelle d'oca a chi ha letto prima quel libro e ne è rimasto intrappolato; Valentino nomina più volte Alfredo e Bea e noi lettori ci accorgiamo di sentirne la mancanza. La scrittura di Valentina è sempre sublime e unica, non delude.



venerdì 2 ottobre 2015

" Sto bene è solo la fine del mondo" di Ignazio Tarantino

" Tutte le scelte fatte in suo nome, l'autoesclusione dal mondo che mi circondava, il rifiuto dei contatti con chi era al di fuori, la rinuncia all'amore mi piombarono addosso sotto forma di un'infinita delusione e con la terribile sensazione di aver perso anni di vita."

" Tutto sommato sto bene, è solo la fine del mondo che conoscevo. Voglio dire, del mondo come credevo che fosse."


Giuliano parla in prima persona e racconta, partendo da quando era bambino, quella che è stata la sua infanzia e la sua quotidianità in una famiglia numerosa, povera e in balia di due genitori difficili negli anni '80.
Potrebbe essere una storia tragica ma non lo è, potrebbe strapparci fiumi di lacrime ma non lo fa. Perchè la narrazione è semplice, scorrevole e molto ironica; di quell'ironia infantile che ci fa sembrare tutto una sorta di grande caricatura, che sdrammatizza ciò che ai nostri occhi appare invece agghiacciante. Il tema del fanatismo religioso è il perno del racconto, e per tutto il libro il lettore probabilmente non farà altro che domandarsi quando Giuliano si ribellerà, quando arriverà il suo riscatto personale, quando abbandonerà quella gabbia di matti. Dopo aver letto questo libro guarderete con occhi diversi quegli strani tipi che vi citofonano negli orari peggiori con tanto di valigette e abiti eleganti...


lunedì 28 settembre 2015

" Qualunque cosa significhi amore " di Guia Soncini



" La totale impotenza è molto riposante"

" Dio delle benzodiazepine, prendimi ora, non voglio assistere alla nemesi della Mussolini che mi salva la faccia. Voglio collassare per il doppio dosaggio di Xanax, ci saranno di sicuro gli stati allucinatori tra le controindicazioni, ci sono persino nell'aspirina, possibile che l'overdose capiti sempre alle altre."


Il titolo di questo libro trae in inganno, perchè nella storia non c'è traccia di amore nè del suo significato. In realtà nel libro non c'è traccia di nulla se non un lungo flusso di parole, discorsi, parole...tante parole, troppe parole, diversi punti di vista, personaggi veramente fastidiosi. Pare che Lorenzo Jovanotti (peraltro citato nel libro, come vengono citati tantissimi altri personaggi più o meno celebri, coi loro veri nomi) l'abbia definito "una bella storia di gente di merda". Ecco, togliendo l'aggettivo "bella" possiamo come sempre dare ragione al caro, saggio e fin troppo diplomatico Lorenzo. Non c'è una vera storia in realtà, o forse si perde, si confonde, non si delinea mai veramente. Ci sono tutti questi personaggi, tutti della medio-alta (più alta che media) borghesia, ed i loro pensieri, le loro azioni sconclusionate, la loro pochezza. Di sicuro l'autrice delinea molto bene un campo a lei conosciuto, quello dei retroscena della televisione, dello spettacolo e della cultura popolare, ma anche della politica dei giorni nostri. Descrive molto bene gli stereotipi della "Milano bene", mette nero su bianco considerazioni, manie, pregiudizi molto milanesi e molto stucchevoli, e spesso strappa anche una risata un pò imbarazzata. Penso sia un libro che possa piacere agli "addetti ai lavori", ma a noi gente comune lascia veramente poco purtroppo. L'autrice è anche giornalista e firma di Vanity Fair, ma il fatto che il suo nome si associ volentieri a personaggi come Selvaggia Lucarelli non fa ben sperare.
Insomma, concluderei con un diplomatico "solo per veri appassionati del genere".



giovedì 24 settembre 2015

" Il rumore dei tuoi passi" di Valentina D'Urbano - "Alfredo" di Valentina D'Urbano


" Il rumore dei tuoi passi"


" Le cose che amava di più al mondo - me e suo padre - erano anche quelle che lo divoravano. "

" Lui amava come un cane, con la stessa insensata fiducia, con lo stesso cieco trasporto.
   Io invece odiavo."

" C'ero io quella notte con lui, e solo io gli ero rimasta. Era orribile quello che ci stava capitando.
   Avremmo dovuto essere felici. Avremmo dovuto viverci la vita. E invece ce ne stavamo lì  
   abbracciati a cercare di non morire. "


Non so come fare la recensione di un libro che avrei sottolineato riga per riga...non è per niente semplice.
Non conoscevo questa giovane scrittrice e ho scoperto questo romanzo per caso. Leggendo i commenti entusiasti ho pensato che ne sarei rimasta inevitabilmente delusa, come ogni volta che le aspettative sono troppo alte. Invece invece...che dire...sono stata risucchiata dalla storia, una storia difficile, cruda, lontana dalla realtà della maggior parte di noi o almeno così può sembrare. I protagonisti sono totalmente imperfetti, l'ambientazione ancora di più, eppure si ama tutto di loro. Si vorrebbe essere Beatrice nonostante tutto, ma forse addirittura anche un pò Alfredo, si vorrebbe visitare almeno una volta il loro quartiere soprannominato "La Fortezza", si vorrebbe aver avuto la loro tragica infanzia, e soprattutto aver vissuto la loro dolorosissima storia. Si vorrebbe chiedere all'autrice da dove le sono arrivati questi posti, queste persone, come ha fatto a dar loro vita in modo così forte e indelebile, si vorrebbe rileggerlo ancora e ancora (e io odio rileggere le stesse cose e rivedere gli stessi film, salvo rare eccezioni). Si vorrebbe che Beatrice, Alfredo, ma anche Arianna, Elena, Massimiliano, non se ne andassero mai e che esistessero davvero.
Si adora il punto di vista di una tosta come Beatrice, ma ci serve assolutamente anche quello di Alfredo, e l'autrice lo sa, e ci accontenterà ancora una volta...
" Alfredo"


" Adesso nessuno avrebbe più potuto toccarla senza toccare anche un pò di me."

" Certe volte sono sicuro di amarla, Bea, sono sicuro che vorrei vivere con lei, ma poi il peso di quello    che sono mi grava addosso e allora non la amo, allora l'allontano."

" Ci vorrebbe che fossi un pò più come lei e un pò meno come me."
 


Terminato "Il rumore dei tuoi passi" ho scoperto che era appena uscito in versione e-book (il cartaceo uscirà il 12 novembre) "Alfredo", ovvero la storia vista dal suo punto di vista, che mancava totalmente nel primo libro e di cui il lettore sente inevitabilmente la mancanza.
Si può dire che sia il giusto completamento del primo, perchè Alfredo ci dice cose che non sapevamo, che magari avevamo immaginato o sperato ma di cui Beatrice ci aveva tenuto del tutto all'oscuro. Alfredo ci racconta di lui, della sua vita prima di approdare alla "Fortezza", della sua terribile infanzia, dei primi giorni nel nuovo quartiere a lui sconosciuto, dell'incontro con Beatrice, e attraverso le sue parole capiamo quei suoi comportamenti che attraverso le parole di Bea ci erano sembrati assurdi. Capiamo meglio il loro rapporto, il loro amore e la loro fine. Se si legge "Il rumore dei tuoi passi" non si può insomma non leggere immediatamente "Alfredo", e alla fine sentirne ancora di più la mancanza.

lunedì 14 settembre 2015

" La bambina che parlava alla luna " di Nunzia Volpe


" E più guardava la luna, più si rafforzava nella piccola Maria l'idea che l'astro notturno, così potente nel regolare i ritmi della loro vita contadina, che scandiva i tempi di semina e di raccolto, di macellazione e d'imbottigliamento, potesse in qualche modo determinare il fato, compiere il miracolo."

" Ah, se fossero stati altri tempi, essere giovani con i pensieri dei giovani, non doversi preoccupare ogni santo giorno, ogni istante, per l'incolumità propria e dei propri cari, non avere la responsabilità di dare un riparo a donne e bambini privi ormai dell'essenziale".

Opera prima di un'autrice esordiente, "La bambina che parlava alla luna" è un romanzo sconvolgente che parla dei terribili eventi avvenuti in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Ambientato in un paesino della montagna toscana, dipinge in modo dettagliato e realistico la vita contadina di quell'epoca, ed in modo altrettanto dettagliato il suo sconvolgimento totale, causato dall'irrompere del nazismo e del fascismo.
Fatti che ognuno di noi ha studiato e visto in fotografie, documentari e film, ma che nelle parole dell'autrice riprendono drammaticamente forma e sconvolgono, se possibile, ancora di più, in modo ancor più acuto.
Un libro che dovrebbero leggere tutti, per ricordare cosa significa scappare da guerra e violenze inumane, per ricordare che una volta le vittime eravamo anche noi e che l'umanità è capace di crudeltà che di umano non hanno proprio nulla, adesso come allora.


venerdì 11 settembre 2015

" La ragazza del treno " di Paula Hawkins


" Non mi basta fare soltanto la moglie. Non so come facciano le altre: il tutto si riduce ad "aspettare". Aspetti che un uomo torni a casa e ti dia il suo amore. E se non ci riesci, ti guardi  intorno  e cerchi distrazioni. "

" Ai genitori interessano soltanto i propri figli: sono loro il centro dell'universo, l'unica cosa che conti davvero. Nessun altro è importante, la gioia e il dolore degli altri non hanno senso, non esistono. "


Non sono solita leggere libri gialli o thriller ma la trama di questo libro mi attirava. E' stata una bella scoperta, una lettura emozionante, una galleria di personaggi apparentemente normali ma che celano tutti un'altra verità, un pò come nella vita reale. La storia è raccontata principalmente attraverso il punto di vista di Rachel, la protagonista piena di problemi che dice tante verità, ma anche da quello di Anna e di Megan, donne apparentemente perfette o felici. La storia si evolve ad un ritmo serrato e prende continuamente una piega diversa, i ruoli si ribaltano continuamente e il finale arriva sicuramente inaspettato.

martedì 8 settembre 2015

" Fai bei sogni " di Massimo Gramellini


" La mia passione per le vite degli altri è sempre dipesa dal desiderio inconsapevole di scoprire come fossero riusciti a sopravvivere al primo impatto con il dolore. "

" Non credo mi abbiano sentito. A Torino urliamo pianissimo, è una delle nostre specialità..."

" Ciò che sto cercando di dirti è che la paura uccide sempre l'amore. Persino l'amore di una madre."

Di questo romanzo avevo sentito tanto parlare. E come accade quasi sempre quando si hanno aspettative troppo alte, mi ha un pochino (non tanto eh!) delusa. Non fraintendetemi; si legge bene, è piacevole, fa riflettere, fa sorridere, fa commuovere, però però...Non mi ha coinvolta e convinta fino in fondo. Il "mistero" su cui si basa la storia non è tale perchè facilmente intuibile già dalla trama, però offre molti spunti di riflessione e ci riguarda un pò tutti perchè tocca le corde scoperte dei rapporti con i nostri genitori. Lo spirito con cui l'autore (peraltro persona che ammiro molto) affronta il racconto, è ironico e rispecchia bene quelli che possono essere i pensieri di un bambino. La storia è autobiografica e per questo ha un valore aggiunto.

" LeieLui " di Andrea De Carlo

" L'ho scritto in modo puramente meccanico. Pur di starmene altrove rispetto allo schifo della mia vita reale./
  E naturalmente è una delle ragioni per cui chiunque si mette a scrivere."

" Quando passi dall'immaginarti con qualcuno in un posto all'esserci. I due piani non si sovrappongono mai nel modo magico che vorresti, mai. Ci sono mille dettagli che non avevi anticipato, troppe cose che non corrispondono. Il peso dei dati di fatto ti arriva addosso come un carico di cemento. "

De Carlo è sempre De Carlo. Scoperto in gioventù, dopo aver letto un suo romanzo dietro l'altro l'avevo abbandonato, archiviato nei meandri del tempo che passa. Poi mi imbatto per caso in questo libro del 2010, un libro con più di 500 pagine, e mi ricordo il perchè del mio innamoramento giovanile. Ci metti un pò ad apprezzare i personaggi...anzi forse il personaggio maschile non finisci nemmeno per amarlo più di tanto, ma la storia ti prende e ti porta con sè fino alle ultime pagine, quando vorresti ci fosse altro dopo il finale.
Una storia d'amore alla De Carlo, con le sue descrizioni e considerazioni che potrebbero essere anche un pò le nostre, con i suoi elenchi senza punteggiatura che non potrebbero esprimere meglio il flusso di pensieri che ci affollano la mente.



lunedì 7 settembre 2015

" L'amore che ti meriti " di Daria Bignardi


" Penso alle famiglie dei Paesi poveri, dove i figli muoiono di fame o malattia. Il mondo è pieno di dolore. Perchè alcuni lo sopportano e altri no? "

" Ho combattuto e combatto ogni giorno con la paura, anche ora che ho più di 50 anni e sto per diventare nonna. Certe persone non trovano mai pace. "

Daria Bignardi è una grande scrittrice, su questo non ci piove. Questo è finora il suo miglior libro; un romanzo che contiene un pò di tutto. C'è il mistero, c'è una città che ti viene voglia di visitare, c'è la storia di una famiglia, ci sono personaggi da amare. Il tutto raccontato con una scrittura semplice, scorrevole, mai noiosa. Un libro che stupisce.