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mercoledì 28 ottobre 2015

" Eva dorme" di Francesca Melandri

" Voleva solo essere se stesso lì dov'era nato e poter amare chi amava. Voleva l'unica cosa impossibile."

" - L'hai ricevuto adesso.-
   - Ma adesso è tardi.- dico
   - Non è tardi. E' solo dopo."

Eva dorme è principalmente un romanzo storico. La storia che racconta con estrema precisione e in modo molto ampio è quella che credo pochissimi italiani conoscano bene; quella della "parte tedesca" dell'Italia, il Trentino Alto Adige. Una storia antica e cruenta, colma di stragi, terrorismo, persecuzioni, ma che incredibilmente si studia poco o niente sui banchi di scuola.
Le storie di vita al centro del romanzo sono quelle di Gerda, la madre della voce narrante Eva, e della sua  famiglia, e copre un arco di tempo che va dai primi del Novecento ai giorni nostri. Storie di vite segnate, dure, a volte assurde, sovrastate dalle gelide montagne che imcombono su tutto.
Il viaggio che percorre Eva per raggiungere quello che avrebbe potuto essere suo padre, un viaggio in treno lungo tutto lo stivale, la riporta indietro nel tempo e le svela perchè tante cose sarebbero potute succedere ma non sono successe. E forse è andata bene così.
Una storia che vale la pena leggere, una scrittura molto interessante e dei momenti finali di una tenerezza struggente che valgono l'intero libro.




lunedì 19 ottobre 2015

"Il ragazzo in soffitta" di Pupi Avati


" Lui ha negli occhi le cose che immagina e si capisce che sa immaginarle più belle di come sono."

" Volere bene è un mistero che lo capisci solo se ci pensi molto."


Esordio come scrittore del regista Pupi Avati; apprezzando i suoi film ero curiosa di leggere questo romanzo e infatti non mi ha delusa. Tre le storie di vita che si intrecciano, in due differenti epoche; anni '80-90' la storia di Samuele Menczer a Trieste e nei giorni nostri quella di Giulio e Dedo, adolescenti a Bologna, la cui recente amicizia si rivela di una potenza inaspettata forse anche ai loro stessi occhi, riuscendo quasi a far fronte a quelle colpe dei genitori che ricadono inevitabilmente, in modo più o meno pesante, sui figli.
Un racconto di amicizia, di amore e di mistero che sfiora anche il noir, costellato di piccole perle di poesia e che si fa leggere senza intoppi grazie ad una scrittura semplice e fresca che porta all'inaspettata conclusione.






martedì 13 ottobre 2015

" Ciò che resta di noi " di Virginia Della Torre


" Cesare una volta mi ha detto che si nasce soli e si muore soli, io, solo, ci sono sempre stato e non ce la faccio più."

" Io non ho davanti a me un futuro come invece hai tu, non ho nemmeno la proiezione di una vita, a dire il vero."

La storia e l'ambientazione di questo libro sono originali e meritevoli; una storia d'amore interamente ambientata in un manicomio negli anni '80. Alessandro e Camilla sono due adolescenti con esperienze molto diverse alle spalle. Alessandro è stato rinchiuso in manicomio in tenera età perchè rimasto solo al mondo e considerato fondamentalmente troppo vivace, mentre Camilla ha una famiglia che le vuole bene ma soffre di gravi crisi epilettiche. Le loro vite si intrecciano in un posto in cui è praticamente impossibile ci sia spazio per un amore, ma loro riescono a vivere nonostante tutto l'anno più bello della loro vita.
Per Alessandro sarà l'unico anno di vera vita, non di sola sopravvivenza, di quell'esistere passivo che l'ha portato a compiere 18 anni senza sapere nulla di ciò che c'è fuori e senza sapere cosa significhi non essere soli.
Una storia struggente narrata da una scrittrice sedicenne. Per questo mi sarei aspettata una scrittura un pò meno classica, dei dialoghi più adatti a due adolescenti degli anni '80.
Insomma buone le intenzioni, ottimo il tema, il voler ricordarci cos'erano i manicomi e per quali futili motivi ci si finiva, ma un pò più di modernità non mi sarebbe dispiaciuta.

sabato 10 ottobre 2015

" Quella vita che ci manca" di Valentina D'Urbano


" Io ti amo, stronzo. Non me ne frega niente di come sei, di quello che fai, non me ne frega niente. Non me l'hai detto chi eri, ma non importa, sai, ti perdono. Mi tengo tutto, che senza di te non ho più niente. Senza di te mi toccano solo giorni di polvere."

" Voleva solo proteggerlo, anche da lontano, anche se non stavano più insieme. Anche se quell'amore se lo doveva tenere così com'era, inutile. Anche se non serviva a niente."



Stessa ambientazione de "Il rumore dei tuoi passi", la Fortezza, un'altra storia feroce, autentica, descritta come solo Valentina D'Urbano sa fare, e lo sa fare davvero benissimo.
E' un racconto corale, raccontato dai punti di vista di Valentino e della sua scapestrata famiglia (i fratelli Alan, Anna, Vadim, la madre) e di Delia, che Valentino conosce al di fuori della Fortezza. La storia di un amore forte e graffiante ma anche di legami famigliari faticosi e passionali. I rimandi al Rumore dei tuoi passi fanno venire la pelle d'oca a chi ha letto prima quel libro e ne è rimasto intrappolato; Valentino nomina più volte Alfredo e Bea e noi lettori ci accorgiamo di sentirne la mancanza. La scrittura di Valentina è sempre sublime e unica, non delude.



venerdì 2 ottobre 2015

" Sto bene è solo la fine del mondo" di Ignazio Tarantino

" Tutte le scelte fatte in suo nome, l'autoesclusione dal mondo che mi circondava, il rifiuto dei contatti con chi era al di fuori, la rinuncia all'amore mi piombarono addosso sotto forma di un'infinita delusione e con la terribile sensazione di aver perso anni di vita."

" Tutto sommato sto bene, è solo la fine del mondo che conoscevo. Voglio dire, del mondo come credevo che fosse."


Giuliano parla in prima persona e racconta, partendo da quando era bambino, quella che è stata la sua infanzia e la sua quotidianità in una famiglia numerosa, povera e in balia di due genitori difficili negli anni '80.
Potrebbe essere una storia tragica ma non lo è, potrebbe strapparci fiumi di lacrime ma non lo fa. Perchè la narrazione è semplice, scorrevole e molto ironica; di quell'ironia infantile che ci fa sembrare tutto una sorta di grande caricatura, che sdrammatizza ciò che ai nostri occhi appare invece agghiacciante. Il tema del fanatismo religioso è il perno del racconto, e per tutto il libro il lettore probabilmente non farà altro che domandarsi quando Giuliano si ribellerà, quando arriverà il suo riscatto personale, quando abbandonerà quella gabbia di matti. Dopo aver letto questo libro guarderete con occhi diversi quegli strani tipi che vi citofonano negli orari peggiori con tanto di valigette e abiti eleganti...