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sabato 18 agosto 2018

" L' amore vero" di Anna Cherubini






"...ultimamente penso anche che non bisogna cercare di essere mamme contente per forza. Bisogna cercare di essere mamme nel modo che meglio ci riesce."

" Si riaccendono le luci per un momento, poi si spengono di nuovo e via con la vita adulta. Da figli a orfani. O semplicemente da figli a non più figli."

" Perdersi quel giorno per mio fratello doveva essere stato davvero significativo. Smarrirsi nel presente per ritrovarsi mille volte nel futuro."


Finalmente sono riuscita a leggere questo romanzo, uscito un paio di anni fa.
Ammetto che il motivo principale per cui ci tenevo a leggerlo fosse il fatto che l'autrice (autrice televisiva e sceneggiatrice) sia anche la sorella del più celebre Lorenzo, artista che seguo e ammiro da molti anni. Mi è capitato spesso di domandarmi che tipo di famiglia (numerosa, questo lo sapevo) fosse stata la sua; conoscendo lui come una persona sempre ottimista, aperta alla vita, creativa, solare, immaginavo una famiglia simile a lui, quasi perfetta e sicuramente serena.
Attraverso le memorie di Anna, la sorella più giovane, mi sono però ricordata che le famiglie perfette non esistono, che anche nelle migliori ci sono dinamiche complesse, ci sono sofferenze e solitudini, distacchi e incontri, lutti e gioie, litigi e personalità che si cercano e si respingono.
"L'amore vero" è un romanzo di memorie famigliari, che risalgono principalmente agli anni Ottanta e Novanta, quando Anna viveva la sua infanzia e adolescenza di unica figlia femmina dopo tre fratelli più grandi, per arrivare fino ai giorni nostri. Parla di una famiglia numerosa, vissuta nel Vaticano, dove papà, anzi babbo Mario (lui stesso diceva di non avere la faccia da papà, ma da babbo!) lavorava, alle dirette dipendenze del Papa. Anna e i fratelli nascono e crescono con vista su Piazza San Pietro, con mamma Viola casalinga non per scelta e donna di grande sensibilità ed esuberanza, e babbo Mario, impegnativo uomo tutto d'un pezzo e cultore dell'arte e della bellezza.
Anna ha un rapporto privilegiato con il fratello maggiore Umberto, ed è legata anche a Lorenzo con cui ha pochi anni di differenza, mentre negli anni perde un pò il rapporto con Bernardo.
Intorno a loro gravitano tante zie, tante amiche di Anna, tante fans di Lorenzo.

Ho amato molto questo romanzo, l'ho letto con grande passione perchè è un libro carico di affetto e nostalgia.
Le memorie di Anna sono sincere, il suo sguardo è obiettivo, i suoi ricordi nitidi, la sua scrittura riesce a non risultare mai pesante, utilizza anzi l'ironia con molta destrezza, mai fuori luogo.
"L'amore vero" è un romanzo commovente ma non triste, in cui ognuno di noi ritrova qualcosa delle proprie dinamiche famigliari, in cui si ama ogni personaggio e, quando lo si finisce, si ha solo voglia di andare a cercare qualche foto di babbo Mario, di dare un volto a lui ma anche ad Umberto e a mamma Viola, perchè li si sente un pò propri parenti.

Anna ci insegna una cosa in particolare secondo me, ed è l'importanza dei ricordi, anche di quelle piccole cose che mentre viviamo ci sembrano quasi futili o scontate, ma che negli anni diventeranno preziose.Com'è prezioso questo libro, che rimarrà nel cuore di chi lo leggerà perchè riguarda un pò le memorie di tutti noi e perchè Anna e la sua umiltà non possono non conquistare chiunque deciderà di lasciarsi trasportare dai suoi ricordi.
Lo trovate qui:

giovedì 9 agosto 2018

" Tutta colpa di New York" di Cassandra Rocca




" Era stata effettivamente desiderata da -un uomo come quello-. Da lui in carne e ossa, a dire il vero, ma non era ciò che aveva realmente sperato. Quel tipo di desiderio durava un attimo, non tutta la vita. E il suo attimo con Cade Harrison era già passato."

" Chi ama rischia sempre, tesoro. Ma non c'è niente di più bello a questo mondo." 

Agosto; tempo di vacanze, letture a spizzichi e bocconi sotto l'ombrellone, quindi perchè non seguire il consiglio di un'amica, appassionata del genere, e iniziare un romanzo rosa a tutti gli effetti?
Eccomi quindi a recensire un romanzo edito da Newton Compton nel 2013, opera d'esordio della giovane scrittrice Cassandra Rocca.

Clover vive a New York e lavora come personal shopper. Vive sola e non ha buoni rapporti con la sua famiglia, ma nonostante ciò adora il Natale e la sua atmosfera.
Cade è un giovane attore hollywoodiano famoso in tutto il mondo, reduce da una breve relazione (finita molto male e in mondovisione) con una collega,che vuole ritagliarsi del tempo solo per sè e per vivere le feste come una persona normale; perciò accetta di buon grado l'offerta di un amico che gli presta la sua villetta a New York per il periodo natalizio. La villetta in questione si trova proprio di fronte a quella di Clover...cosa succederà????

Storia d'amore di quelle che ogni donna sogna almeno una volta nella vita, non delude certamente in quanto a romanticismo, ironia, leggerezza che non sfocia in superficialità, scrittura scorrevole, mai volgare, mai stucchevole. Personalmente, avrei preferito fosse narrato in prima persona, ma è un mio gusto personale.

Un libro che ci fa tornare tutte un pò adolescenti, che fa sognare, emozionare, e sperare nel lieto fine, evadendo per un pò dalla razionale quotidianità che spesso lascia poco spazio all'immaginazione.

mercoledì 1 agosto 2018

"Tu che sei di me la miglior parte" di Enrico Brizzi



 " Loro ormai erano una coppia, condannati a sopportarsi a vicenda, mente io avevo ancora davanti tutto il ventaglio delle possibilità."

" Le donne non appartengono ai padri, non sono proprietà dei mariti e non devono diventare le serve dei figli."

" Con certe persone è più facile volersi bene da lontano, e se volevo ritrovare un rapporto sereno con mia madre, era indispensabile che non vivessimo più sotto lo stesso tetto."

Tommaso è un bambino che sta crescendo senza padre, morto in un incidente quando lui aveva solo due anni. Vive con la madre a Bologna, in un quartiere come tanti, e cerca la figura paterna nel giovane ed estroso zio viaggiatore, Ianez.
A partire dalla sua infanzia e continuando poi per tutta l'adolescenza, appare chiaro che Tommy abbia un'indiscutibile ed innata dote; legarsi a doppio filo ai personaggi peggiori della scuola e imboccare sempre la strada peggiore.
Nonostante la sua situazione sociale non sia certamente così disastrata infatti, il nostro protagonista riesce a partecipare ad un'azione più deplorevole dell'altra, in un concatenarsi di incontri ed eventi da far rabbrividire il peggiore dei delinquenti.
Dagli atti di bullismo piuttosto efferati, alle discriminazioni di ogni genere, dalle "scorribande" col suo gruppo di Ultras allo spaccio in quantità industriali, non si risparmia proprio nulla.
Ambientato tra gli anni '80 e '90, Brizzi ci riporta un pò indietro ai bei tempi della sua prima, fantastica opera, "Jack Frusciante è uscito dal gruppo", senza però riuscire ad eguagliarlo.
La sua scrittura è forbita ma anche dialettale, semplice ma non banale, il quadro sociale che va dipingendo in queste 580 pagine (!!!!!) è preciso e crudo. I dialoghi e le azioni dei ragazzi, i loro soprannomi, il loro gergo popolare, mi hanno ricordato, soprattutto nella prima parte, "Ragazzi di vita" di Pasolini, però...però il romanzo non decolla mai davvero, non appassiona come vorremmo che appassionasse il lettore. Tommaso non commuove, non suscita comprensione, non ha un carattere; non si capisce per quale motivo finisca sempre a dare il peggio di sè.
Nemmeno il suo innamoramento perenne per la bellissima (e poco realistica) Ester, riesce a renderlo un uomo migliore, e perfino colui che definisce "il suo peggior amico" Raul, finisce per risultare più gradevole e affascinante di lui.
Insomma, Tommy Bandiera non sarà mai il nuovo Alex di Jack Frusciante, come Ester non sarà mai Aidi, ma Enrico Brizzi è un ottimo scrittore, e ce ne farà leggere ancora delle belle.