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lunedì 22 agosto 2022

"Madre Medusa" di Maria Laura Caroniti - Mursia


"Il giorno in cui morirai sarò salva. Non assolta o libera: salva."

"E divento anch'io, ogni giorno che passa, la pessima madre che sei stata per me."

"...papà che, come sempre, non si accorgeva di niente. Non l'aveva fatto quando ero bambina, non l'ha fatto dopo che sono cresciuta; aveva infilato la testa sotto la sabbia per non vedere, invulnerabile sotto uno strato di normalità. "

Da qualche anno avevo adocchiato questo libro, che mi sembrava avesse un qualcosa di "salvifico" come spesso succede con opere il cui tema verte principalmente sul rapporto madre-figlia.
Ne sono rimasta un pò delusa, forse (come spesso accade) a causa delle aspettative troppo alte e forse, perché no, anche a causa delle recensioni alquanto generose lette sul web.
La storia (credo autobiografica) parla del rapporto sbagliato tra madre, definita appunto una madre medusa, e figlia, ormai adulta e diventata a sua volta madre; una madre che si rende conto di rischiare di ripetere gli stessi errori subiti in veste di figlia. 
Quando madre medusa viene ricoverata in una clinica per una presunta, imprevista amnesia, l'autrice, Maria Elena , dovrà iniziare a fare i conti con il suo passato, inesorabilmente legato al presente e forse ancor più al futuro. 
Se le riflessioni risultano sincere, profonde, condivisibili per chi ha avuto madri di questo tipo, la scrittura mi è apparsa troppo fredda, didascalica, e ho trovato eccessivo lo spazio riservato all'amico Ettore, come se spesso sembrasse lui il vero protagonista. 

Detto ciò, è una lettura sicuramente impegnativa per chi ha vissuto esperienze simili, importante per poter indagare dentro se stessi e riconoscersi. 




giovedì 4 agosto 2022

"Tre gocce d'acqua" di Valentina D'Urbano - Mondadori

 


" In qualche modo mi voleva bene davvero, ma era fatto così: attraversava le cose senza lasciarsi attraversare. Era andato avanti, ci saremmo rivisti alla prossima fermata. Ero io quella che continuava a pensarci."

"Non sapeva essere tenero nè consolante. Non era Pietro, che sapeva riaggiustarmi con uno sguardo."

" Sono già stata addestrata, sono avvezza all'attesa."

"...è questo che fanno gli scrittori, interpretano le crepe degli altri, frugano nei loro nascondigli, anche senza conoscerli. Anche quando se li inventano." 

 

Leggendo l'ultimo romanzo di quella che ormai da anni è la mia scrittrice preferita, mi sono ricordata del perchè io abbia aspettato un anno intero (è uscito in libreria nel giugno dello scorso anno) per leggerlo.

I romanzi di Valentina ti sconquassano, ti scavano dentro, ti afferrano per non lasciarti mai andar via, nemmeno quando li finisci. Partendo dal presupposto che il riferimento resta sempre la sua ineguagliabile opera prima, "Il rumore dei tuoi passi", si teme sempre che i successivi non siano all'altezza...beh, non è il caso di questo suo ennesimo successo.

La storia di Celeste, Pietro e Nadir nasce infatti in un contesto molto diverso dalle case popolari de "Il runore" ma i legami sono altrettanto carnali e disperati, i personaggi altrettanto complessi ed indimenticabili, le loro storie altrettanto spietate e politicamente scorrette.

Nessuno come Valentina, nell'attuale panorama letterario italiano, sa intrappolare il lettore nella sua rete di storie e personaggi che, tra le sue mani, letteralmente vivono.


giovedì 30 giugno 2022

"Di notte i bambini piangono" di Nunzia Volpe - Mursia

"Paura di esistere, di essere costretto a occupare spazio nel mondo senza sapere quale. La maledetta paura di vivere."

" ...su questa terra il paradiso, così come l'inferno, uno non se lo può scegliere. Quel che ti capita prendi."

" Fottuta, irrimediabilmente fottuta, come tutte le madri...Una sera s'era beccata una sberla,  dolorosa ma che aveva accettato quasi con sollievo, nella speranza potesse servire a metterle nella testa l'ordine che non c'era mai stato".

"Le persone, Greta, danno amore modo loro, come sanno fare, ma poi sta a te imparare a saperlo riconoscere questo amore, a coglierlo."


Nascere in un quartiere degradato, anche se in una città moderna e ricca, non ti facilità sicuramente la vita.
Greta lo capisce presto, e ne ha conferma al funerale del piccolo Felicino, della cui morte non sembra importare a nessuno.
Greta, che divide la casa con una madre assente ed anaffettiva, e che trova rifugio e calore nella famiglia del piano di sopra, una famiglia altrettanto complicata e temuta unita soltanto da Melina. 
La leggenda narra che in cima al palazzo di notte si sentano voci di bambini piangere...ma si tratta davvero di una leggenda?

Terzo romanzo di un' autrice che seguo da sempre, "Di notte i bambini piangono" si discosta dai precedenti due romanzi inerpicandosi nella delicata strada dei thriller, o forse in quella più astratta dei noir.
La scrittura è anche questa volta affilata, senza fronzoli, diretta, e con tanti salti temporali tira le fila di tante vite ai margini, in un crescendo di episodi disturbanti e fino ad arrivare alla sconvolgente conclusione.


mercoledì 25 maggio 2022

"Abbaiare stanca" di Daniel Pennac - Salani Editore

 


 " Il problema, con la vita, è che anche quando non cambia mai, cambia continuamente"

 

 Antefatto personale: 

Pennac mi era stato imposto al liceo, in un periodo in cui il francese non era certo la mia lingua preferita (ma soprattutto non lo era la prof che avrebbe dovuto insegnarmelo) ed ovviamente in lingua originale. 

Ricordo ancora con terrore i mille strani personaggi de "La fèè Carabine"!

L'ho ritrovato poi ora, dopo oltre vent'anni, in un libro regalato a mio figlio, che abbiamo letto più o meno insieme. Quel libro è appunto "Abbaiare stanca", in cui ho riconosciuto lo stile inconfondibile di Pennac ed ho finalmente compreso come mai sia un autore tanto celebre ed apprezzato.

Il libro è narrato attraverso la voce di un cane, e Pennac riesce davvero a dargli voce, a vedere la vita attraverso i suoi occhi, a far parlare i suoi pensieri, come solo un grande amante dei cani potrebbe fare, con una sensibilità ed un' empatia uniche. 

Questo libro è commovente, a tratti molto duro per chi ha a cuore l'argomento, ma è anche una storia ricca di speranza e riflessioni mai banali.

Chi dovrebbe leggerlo? Tutti, ma soprattutto chi fatica ad empatizzare con creature di specie diversa da quella umana, e lo eleggo senza dubbio a manifesto del #noncomprareadotta.

Pennac stavolta promosso a pieni voti (anche se non in lingua originale!).



giovedì 24 marzo 2022

" Le braci" di Sàndor Màrai - Adelphi

 


" A volte il tempo ci offre una possibilità, legata appunto a un istante preciso, ma se ce lo lasciamo sfuggire non possiamo fare più nulla."

" Sono estremamente rare le persone le cui parole coincidono alla perfezione con la realtà della loro vita."

" ...il tormento più crudele che il destino possa riservare a un uomo. Essere diversi da cià che siamo, da tutto ciò che siamo, è il desiderio più nefasto che possa ardere in un cuore umano. Giacchè l'unico modo per sopportare la vita è quello di rassegnarci a essere ciò che siamo ai nostri occhi e a quelli del mondo." 

 

Nel 1940 due anziani signori, amici d'infanzia, si danno appuntamento per cena nel castello di uno dei due, quarantun anni dopo essersi visti per l'ultima volta.

Da lì parte un lungo monologo a senso unico da parte di uno dei due, che ripercorre un passato ormai lontano e cerca di far luce e di darsi ed ottenere spiegazioni ad avvenimenti che li hanno coinvolti stravolgendo le loro stesse vite.

"Le braci" è un classico dal linguaggio aulico a tutti gli effetti; devo ammettere di aver fatto fatica a finirlo nonostante il monologo sia piuttosto appassionante e nonostante le tante riflessioni interessanti presenti soprattutto nella seconda parte. Sicuramente è un mio limite personale, non essendo più abituata, negli ultimi anni, a leggere classici.




mercoledì 12 gennaio 2022

"L' Educazione" di Tara Westover - Feltrinelli Editore


 

 " Tutte le decisioni che vanno a costituire una vita - alle scelte, personali e collettive, che si combinano dando luogo a ogni singolo evento. Granelli di sabbia incalcolabili che si compattano in sedimento e poi in roccia."

" Non avrei mai più accettato di essere un soldato in una guerra che non capivo."

" So solo questo: che quando mia madre disse che non era stata la madre che avrebbe voluto, diventò quella madre per la prima volta."


Sono tornata!!!!!!!!!

Dopo un anno, non mi ero accorta che la mia ultima recensione risalisse addirittura a gennaio dello scorso anno! Mi ero presa una pausa dalla lettura, ma ora sono tornata e conto di riprenderla in mano perchè mi mancava davvero!

Quindi, via con la prima recensione dell'anno;

"L'Educazione", romanzo autobiografico di una  ragazza nata nell'Idaho negli anni Ottanta, in una famiglia mormona, è un romanzo disturbante, molto difficile da digerire. Inizialmente pensavo fosse ambientato in un'epoca a noi lontana, mi sembrava impossibile potessero esistere simili esistenze negli Stati Uniti dei nostri anni.

Tara è nata e cresciuta in una famiglia numerosa, con un padre paranoico e disturbato, una madre succube e totalmente annientata dal marito e dalla "cultura" mormona estremista che condiziona in tutto e per tutto le loro vite e quelle dei loro figli. Tara non può andare a scuola, non può andare da un medico, non ha nemmeno un certificato di nascita, e passa l'infanzia aiutando la madre levatrice ed esperta di erbe e rimedi naturali, ed il padre ed i fratelli nella discarica colma di rottami con cui il padre cerca di guadagnarsi da vivere.

La violenza, soprattutto quella del fratello maggiore, la mancanza di istruzione ma anche di conoscenza della vita al di fuori dalla loro montagna, il terrore dell'apocalisse in funzione di cui il padre i constringe a vivere, risparmiare, accumulare provviste, fare a meno di qualsiasi comodità, costringono Tara ad una vita durissima, fino a quando inizierà a capire l'importanza di un'istruzione, un'educazione, ed inizierà la sua dolorosa strada verso il riscatto.

Questo libro, come lei stessa ha spiegato, è stato un modo per chiarire e mettere nero su bianco i suoi ricordi, gli avvenimenti spesso traumatici e frammentati che non aveva mai realmente metabolizzato, è stato una liberazione.

Non è una lettura semplice, la scrittura è piuttosto lenta e descrittiva, la storia è molto dolorosa, ma vale la pena leggerla per conoscere realtà a noi così vicine ma che forse non immagineremmo mai possano essere reali.