È un romanzo storico e di formazione, ispirato dal diario della nonna dell'autrice e ne narra gli anni della giovinezza, vissuti durante la Seconda Guerra mondiale, più precisamente nel 1943, le Quattro Giornate di Napoli in cui l'acqua mancò ovunque, meno che nella casa di Anna.
"La grande sete" racconta la sete di quei giorni, la disperazione di una città devastata dalla guerra e dalla povertà, ma la grande sete è anche quella che prova Anna, che vorrebbe studiare, imparare, riscattarsi da una situazione sfavorevole e umiliante soprattutto per le donne.
Ho fatto fatica ad entrare nella storia avendo trovato le prime sessanta pagine un pò troppo caotiche e descrittive, ma superato quell'ostacolo ho scoperto un'autrice estremamente talentuosa, una scrittura di alto livello pur essendo un romanzo di esordio, e una storia corale potente, reale e non facile da dimenticare.
Anna a poco a poco rivela una personalità forte e risoluta, a tratti rivoluzionaria per l'epoca, in una città pittoresca quanto dura.
Spero vivamente ci sia un seguito perché è impossibile non avere la curiosità di sapere come la vita di Anna sia proseguita dopo scelte così complicate e coraggiose.
Una cosa è certa; abbiamo una nuova, grande scrittrice italiana; teniamocela stretta.