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domenica 1 marzo 2020

" L' amore imperfetto " di Nunzia Volpe - Mursia





"Chiusi gli occhi ma solo per un istante perchè era mille volte meglio l'azzurro dei suoi occhi che il buio nella mia testa."

" Sarei dovuta salire sul tavolo e distruggere tutto: io non facevo più parte di quella casa, di quegli oggetti, di quella famiglia. Non era giusto che ritrovassi tutto com'era rimasto, che ogni cosa avesse retto alla mia assenza, proprio come se io non fossi mai stata lì, come non fossi mai esistita."

" Io sono guasta, sono come acqua ferma, se mi smuovi viene a galla la melma." 

Sofia ha quindici anni ed è in chiesa con l'amata nonna paterna. Non sono ad una normale messa ma ad un funerale, e non di una persona qualsiasi ma di sua madre, uccisa per mano di suo padre.
La sua vita viene stravolta per l'ennesima volta; in quindici anni Sofia è stata felice ben poche volte, è stata vittima di violenza fisica e psicologica,  sradicata in tenera età da quella che lei considerava la sua unica casa, e soprattutto non ricorda più cosa sia l'amore.
Fino a quando, in vacanza a Varenna, conosce Emma, sua coetanea ma con una vita molto diversa alle spalle, che la aiuterà ad affrontare quei demoni che non le danno tregua e le dimostrerà di poter ancora amare ed essere amata.

Secondo romanzo della milanese Nunzia Volpe
(dopo "La bambina che parlava alla luna",  qui la mia recensione), edito da Mursia ed uscito da pochissimi giorni,  "L' amore imperfetto" è un romanzo sorprendente, doloroso, forte, che con la sua potenza narrativa non risparmia e non nasconde, mostra tutto il peggio di cui la natura umana può essere capace, ci ricorda che certe situazioni ai limiti esistono davvero, non soltanto nella nostra immaginazione e neanche poi tanto lontano da noi.
Sofia è una protagonista difficile da dimenticare; la si vorrebbe salvare, soprattutto dalla sua infanzia negata, dalla sua adolescenza tutta da rifare, dalle spietate condanne dei suoi genitori, dalla debolezza della sua adorata nonna, dalla violenza che l'accompagna quotidianamente fino alla morte della madre Carmela.
Emma, coi suoi limpidi occhi azzurri e la sua chioma rossa, rappresenta per lei il futuro, la riscoperta dell'amore, la possibile salvezza da quella pioggia incessante che fa da sfondo a tutti i momenti peggiori della sua vita.

Era tanto che non mi imbattevo in un romanzo così potente, un romanzo che speri non finisca mai e da cui il distacco risulta quasi doloroso. Mi succede di solito con i romanzi di Valentina D'Urbano, che come Nunzia Volpe parla delle periferie in cui sono entrambe cresciute (una a Roma e l'altra a Milano, ma le periferie più difficili di solito non hanno collocazione, sono realtà isolate, dure, chiuse in se stesse), e difficilmente con altri romanzi, ma in questo caso sono rimasta piacevolmente sorpresa e spero davvero che questa storia abbia il successo che merita e che in molti possano soffrire e rinascere insieme a questa indimenticabile protagonista, ricordando che l'amore, in fondo, non è mai qualcosa di perfetto. Questo splendido libro è ordinabile qui: