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giovedì 27 dicembre 2018

" Tu sei parte di me" - Garzanti






" Mia madre era diventata buona in seguito a un ictus e quella bontà improvvisa le era stata fatale!"

" Mi chiedo perchè alla maggioranza delle persone non piaccia l'inverno. Non c'è niente di deprimente in questo periodo dell'anno. È solo attesa prima di qualcos'altro."

" Bisognerebbe sempre avere un nome che corrisponda a ciò che siamo, altrimenti tutta la nostra vita diventa una bugia."



Tenevo molto a leggere questa raccolta di racconti, il cui tema è la maternità ed il rapporto madre-figlia, e devo dire non mi ha delusa.

Le autrici erano già una garanzia, i racconti sono completamente diversi uno dall'altro e mostrano tutte le sfaccettature dell'essere mamma tra dubbi, contraddizioni, morbosità, fragilità, nostalgie, ricordi.

Si inizia con Federica Bosco e il suo racconto "La diva", che parla di una madre frustrata per la fine della carriera di attrice, l'unica cosa che davvero le importava e le importeà per tutta la vita, a discapito dei suoi figli e soprattutto dell'unica femmina che non le assomiglia in alcun modo.

Il secondo racconto è "La donna di ghiaccio" di Cristina Caboni, la cui protagonista è una donna in carriera rimasta incinta di due gemelli, che decide di dare alla luce senza parlarne col padre. Una donna indipendente, forse fin troppo, abituata a fare sempre di testa sua senza preoccuparsi delle conseguenze, nemmeno se riguardano i suoi stessi figli.

Si continua con Valentina D' Urbano e il suo "Fame", che nel suo inconfondibile stile inizia con "Mia madre è pazza."  E la madre è pazza in questo caso è pazza davvero; una ex modella che cerca la sua personale rivalsa nella carriera (non voluta) della figlia, costringendola alla fame e a sacrifici inauditi.

Evita Greco in "Siamo noi la nostra casa" parla di un trasloco e di un cambiamento di vita di una madre e della sua adorata bambina; un racconto delicatoed introspettivo tipico dell'autrice.

Clara Sanchez con "Il mio cioccolatino" scrive di un fatto di cronaca realmente accaduto in Spagna nel 2014; un rapporto madre-figlia incredibilmente morboso e malato che porterà a risvolti assolutamente tragici ed inquietanti.

Carmela Scotti con "Adua" ci porta in un mondo di disperazione; una donna tradita dal marito e allontanata per anni dalla figlia, una donna indotta alla follia, fragile, innocente, la cui vita e quella della figlia viene completamente distrutta da un uomo privo di scrupoli. Una storia struggente, impossibile da dimenticare.

Chiude la raccolta Simona Sparaco con "Il giorno Zeta", che dà voce alla stanchezza di una neo mamma e ad un attimo di disattenzione che le cambierà la vita.

Difficile, forse impossibile raccontare la maternità, e ogni autrice di questa raccolta ci prova a modo suo, cogliendo sfumature ed emozioni differenti, in un'opera sicuramente da non perdere.