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martedì 25 ottobre 2016

" Rosso Istanbul" di Ferzan Ozpetek





" Mi spiegò, con calma, che non c'erano assassini, che quelle erano bugie, che non c'è da aver paura dei nostri vicini di casa, o di banco, o di confine. C'è da aver paura solo dell'odio e dei pregiudizi."

" Ho imparato che ci sono amori impossibili, amori incompiuti, amori che potevano essere e non sono stati. Ho imparato che è meglio una scia bruciante, anche se lascia una cicatrice: meglio l'incendio che un cuore d'inverno. Ho imparato, e in questo ha ragione mia madre, che è possibile amare due persone contemporaneamente. A volte succede: ed è inutile resistere, negare, o combattere."

" Ci sono momenti nella vita in cui facciamo cose senza sapere davvero perchè. Come spinti da una forza inarrestabile, da qualcuno o qualcosa."


Dopo il romanzo di Pupi Avati "Il ragazzo in soffitta", mi sono cimentata nella lettura del romanzo di un altro regista che amo molto, Ferzan Ozpetek ("Le fate ignoranti" uno dei suoi film più celebri, senza contare "La finestra di fronte", "Saturno contro", ecc.).

"Rosso Istanbul" è un romanzo molto autobiografico; il regista ritrova le sue origini in uno dei suoi viaggi di ritorno a casa, dove si reca a trovare la madre e dove sono rimasti anche i suoi fratelli e amici di infanzia.
Il suo viaggio ad Istanbul si sfiora con quello di una seconda protagonista, Anna, in viaggio di lavoro e piacere col marito ed un'altra coppia più giovane.
La permanenza di Anna nella città verrà segnata da un evento che ne stravolgerà completamente la sua vita di ordinaria moglie quarantenne in carriera.
Come Ferzan ritorna indietro nel tempo alla sua infanzia e adolescenza, al rapporto col padre ormai scomparso, alla donna che è stata sua madre, alla complicata affermazione della sua sessualità, così Anna si ritrova catapultata in una città a lei sconosciuta e denudata di tutte le sue certezze, della sua routine, dei suoi obiettivi, e Istanbul diventa per lei un forzato quanto agognato ritorno a se stessa.

Nessuno più di Ozpetek riesce a descrivere i paesaggi, le atmosfere, i colori e gli odori di una città piena di contraddizioni come Istanbul, e a trasporre sulla carta, come nei suoi film, sensazioni, ricordi, sentimenti.

"Rosso Istanbul" è un centinaio di pagine di pura poesia, di liberazione e leggerezza, di nostalgia e fiducia nel futuro, su cui il regista sta ovviamente girando un omonimo film certamente da vedere.


martedì 18 ottobre 2016

"Io prima di te" di Jojo Moyes





" La cosa che non puoi capire riguardo all'essere madri finchè anche tu non lo diventi è che quello che vedi davanti a te non è un uomo adulto, il cucciolo impacciato, irsuto, puzzolente, ostinato, con le sue multe per divieto di sosta, le scarpe sporche e una complicata vita sentimentale. Vedi tutte le persone che è stato riunite in una sola."

" -Qualche volta, Clark, sei praticamente l'unica ragione per cui desidero alzarmi al mattino.-"

" Aveva un'aria stranamente assente, come se il Will che conoscevo fosse partito per un breve viaggio e avesse lasciato soltanto il suo guscio. Per un attimo mi domandai se succedeva così quando le persone morivano."

" E tutto quello che posso dire è che tu...tu fai di me una persona che non potrei nemmeno mai immaginare di essere. Mi rendi felice anche quando sei intrattabile."

So che non si tratta di una lettura originale, dato che "Io prima di te" è un vero e proprio "best seller" e che è da poco uscito al cinema l'omonimo film, ma essendo stato consigliato tempo fa da una delle mie scrittrici preferite, non ho potuto esimermi dal leggerlo.
Confesso che non ho avuto un approccio facile ed immediato con questo romanzo. L'inizio non mi ha entusiasmata, la prima parte mi ha tenuta a debita distanza...mi rendevo conto di rimandarne continuamente la lettura e non capivo perchè. I personaggi mi spiazzavano, non mi coinvolgevano più di tanto, la storia mi pareva priva di possibili sviluppi interessanti, la condizione di Will mi sembrava troppo dolorosa.
Poi di colpo tutto è cambiato.
Di colpo è scoccata la scintilla per Louisa, protagonista e voce narrante, colei che deve trovarsi a tutti i costi un nuovo lavoro dopo che il bar per cui lavorava e a cui era eccessivamente affezionata, chiude improvvisamente i battenti. Colei che vive ancora con la sua famiglia d'origine, in serie difficoltà economiche, che ha una sorella minore votata allo studio e alla carriera nonostante ragazza madre, colei che mai si mosse dalla piccola cittadina turistica a due ore da Londra in cui nacque.
Quando l'agenzia interinale le propone un lavoro di assistente ad un uomo tetraplegico, quasi non crede alle sue orecchie; non ha nessuna esperienza in quell'ambito, non se la sente, non ha proprio nessuna voglia di ridursi a lavare ed accudire un disabile. La paga però è ottima, e Will ha già un infermiere che si occupa di quelle incombenze che la terrorizzano, inoltre si tratta di un impiego di soli sei mesi............

"Io prima di te" è un romanzo d'amore ma non nell'eccezione riduttiva del termine. E' un romanzo che narra l'amore nella sua forma più pura, più intensa, più generosa seppur nel suo intrinseco egoismo.
E' una storia che lacera, che illude, che lascia senza parole, che sconvolge, ma allo stesso tempo riesce persino a divertire, a strappare più di un sorriso, pur affrontando temi duri come la disabilità e l'eutanasia.
La scrittura, il modo di trattare certi temi, riesce a scuotere senza ferire; ecco il vero pregio di questo libro.

Non sono solita guardare films tratti da romanzi, ma credo che questa volta farò un'eccezione, mentre non credo che leggerò il seguito, che in questo caso secondo il mio punto di vista non ha ragione d'essere.