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giovedì 19 luglio 2018

"Un momento di chiarezza" di Silvia Trevisone







" Il tuo umore nero è un pugno in un occhio in mezzo a tutto questo pizzo rosa!"

" Io sono così, sincera fino alla cattiveria. Non posso trattenermi. E questo ferisce le persone e tu non te lo meriti."

È strano avere qualcuno che si occupa di te, una persona a cui puoi dire: oggi non ce la faccio. Reggilo tu il mondo!"

" A quanto pare, il posto più bello del mondo non è mai quello in cui sei..."



Inizio subito spiegando l'origine di questo romanzo; l'editore è Bookabook,un nuovo progetto editoriale molto ma molto interessante. In pratica, si tratta di una piattaforma di crowdfunding; gli aspiranti scrittori inviano il proprio manoscritto, che viene letto attentamente dai professionisti di Bookabook, dopodichè i manoscritti che superano la prova vengono sottoposti all'attenzione dei lettori pubblicandone un'anteprima sul sito. I lettori che apprezzano questo stralcio di libro, offrono una piccola cifra per sostenerne la pubblicazione, e passano parola sui social. Se entro un tempo prestabilito, si raggiunge la somma prevista, allora il libro verrà pubblicato e messo in vendita (principalmente come e-book ma non solo), altrimenti i lettori che ci avevano creduto verranno rimborsati.

Dopo questa necessaria premessa, passo alla trama di questo romanzo (che mi è piaciuto tantissimo);
la protagonista è la poco più che trentenne Daisy, che colpisce subito per il suo originale modo di porsi e per il suo cinismo. Daisy vive a Milano, in un appartamento simile ad un loculo e, nonostante la sua età, fino alla sera prima era vergine. 
Scopriamo subito che quello non era poi il suo principale problema, ma che si è voluta semplicemente togliere il pensiero, per poi tornare alla sua vita poco vissuta, quasi in stand-by da una decina d'anni, ovvero da quando lasciò improvvsamente, e senza apparente motivo, il suo lavoro di chimico di successo. Sì perchè Daisy ha un quoziente intellettivo fuori dal comune, e quando aveva soltanto ventitrè anni, inventò un polimero, mentre attualmente lavora in una gelateria, detesta il mondo come se stessa, e si ubriaca in improbabili caffetterie, attaccando bottone con uno sconosciuto più disperato di lei.

Non voglio svelare altro della storia di Daisy, perchè si perderebbe la scoperta di questa piccola perla, la storia meno banale, meno stucchevole, dai dialoghi meno scontati, che abbia letto negli ultimi mesi.
Daisy è una protagonista femminile indimenticabile, una donna piena di fragilità ma con più attributi di un uomo, una dispensatrice di verità scomode ma innegabili.

Il romanzo di Silvia Trevisone, alla sua prima opera, si legge tutto d'un fiato e stupisce per tanti motivi. Prima di tutto è scritto benissimo, strutturato anche meglio, e non stanca mai ma tiene il lettore incollato alle pagine, dalla prima all'ultima parola. Riesce ad amalgamare alla perfezione tematiche importanti e aspetti più leggeri, riflessioni mai banali e sottile ironia.
Insomma, una piacevole sorpresa in un panorama letterario spesso un pò piatto e prevedibile, che sancisce la nascita di una nuova, promettente scrittrice.
Lo trovate qui!

lunedì 16 luglio 2018

" Dieci cose che avevo dimenticato " di Lucrezia Sarnari






" Sento la leggereza dei miei vent'anni e ho un bisogno impellente di tuffarmici senza pormi nessuna domanda. Un bisogno improvviso. Che non avevo mai sospettato di avere."

" Il rimpianto se non lo curi ti condanna all'infelicità cronica e, per curarlo, l'unica via è afferrare le opportunità che la vita ti mette davanti."

" Mi chiedo se si possa soffrire di "mal d'Africa" pur non essendoci mai stati, in Africa."



Giò e Marta sono due sorelle poco più che trentenni, due sorelle un tempo molto legate ma che hanno poi fatto scelte molto diverse; Giò ha scelto la carriera, trasferendosi a Parigi lontana da tutto e tutti, Marta ha scelto l'amore e la famiglia.
Tra loro un mare di cose non dette, di piccoli rancori, di situazioni in sospeso, e tanti ricordi a legarle per sempre attraverso un filo invisibile tessuto negli anni soprattutto da nonna Caterina che, proprio venendo a mancare all'improvviso, dà loro un'ultima grande possibilità; tornare in quel paesino umbro dove sono cresciute, tra i profumi della sua adorata pasticceria, quel luogo in cui, grazie alla sua dolcezza e saggezza, hanno entrambe imparato e vissuto tanto.

Giò e Marta sono tutte noi, donne sempre un pò in bilico tra l'essere ligie ai doveri, coerenti con la vita che (almeno apparentemente) ci siamo scelte, e ciò che sarebbe potuto essere se, se e ancora se.
Il loro ritorno forzato a Colleferro imporrà loro di fermarsi e osservare le proprie vite con distacco e senza troppa fretta, metterà in discussione ogni loro certezza, metterà a dura prova le loro scelte ed il loro futuro.

Lucrezia Sarnari è una giornalista e blogger (Ceraunavodka, blog esilarante che seguo con grande passione) al suo primo romanzo, pubblicato da Rizzoli a fine giugno, con una copertina che già invoglia parecchio e rispecchia tutta la freschezza, la leggerezza mai superficiale o scontata di Lucrezia e della sua scrittura.
Riuscire ad analizzare così bene le paure, le gioie, le fragilità e le contraddizioni di tante donne, senza risultare pesanti o stucchevoli, non è cosa semplice, come non lo è dare voce alle mille sfaccettature della maternità, ma Lucrezia ci riesce molto bene, trasportandoci in una storia piena di frasi da annotare e conservare, perchè non riconoscercisi, non ritrovarci dei pezzettini di noi, è davvero impresa ardua.
Fermati e osserva la tua vita, ritrova la vera te stessa, è il messaggio che ci lancia l'autrice, e che prima o poi tutte dovremmo cogliere.

Un bel romanzo da leggere in pochi giorni o in poche ore, una voce amica a cui è difficile non cedere.



martedì 10 luglio 2018

"Divorare il cielo" di Paolo Giordano






" Dal letto dov'ero sdraiata, guardavo gli oggetti della stanza allontanarsi e avvicinarsi, come se la casa intera avesse un respiro."

"Scriveva enorme, al centro del foglio, -La nostra impresa è l'assalto al cielo!- scriveva -Noi dobbiamo divorarlo, il cielo!"


Teresa trascorre le sue estati di bambina e poi ragazza a Speziale, in quella Puglia terra di origine di suo padre, che la incanta e la attrae a sè come una calamita.
Quei tre ragazzi della masseria vicina, che scorge una notte farsi un bagno clandestino nella piscina della casa di sua nonna, segneranno per sempre la sua vita all'apparenza già ben delineata, sconvolgeranno quel destino di ragazza di buona famiglia che la attendeva senza troppi intoppi e sorprese.
Bern, Tommaso e Nicola. Soprattutto Bern, il suo unico grande amore; un ragazzo pieno di contraddizioni, tendente ai fanatismi, capace soltanto di passioni assolute.
Per lui Teresa lascerà ogni sua certezza, abbandonandosi ad una vita incerta, in una sorta di comune all'interno di quella masseria da cui non riuscirà mai a staccarsi, come stregata non soltanto dalla personalità di Bern, ma anche e soprattutto da quella terra, dalla sua gente, dalla natura impietosa.

"Divorare il cielo" è un romanzo potente, lungo, scritto magistralmente perchè Giordano è un vero scrittore e su questo non ci piove.
Narrato in prima persona da Teresa, indaga però molto bene nelle personalità e nei pensieri degli altri protagonisti.
Tocca temi importanti quali l'ambientalismo, la religione, la fecondazione assistita, la solitudine. Delinea personaggi complessi, ingombranti, contraddittori nel loro modo di agire e di rapportarsi agli altri.
Parla di amicizia, è forse più una storia di amicizia che non d'amore, e di sicuro è una storia non banale.
Anni fa avevo adorato la sua opera prima, "La solitudine dei numeri primi",e con questo suo ultimo romanzo Giordano conferma senza dubbio di essere un grande scrittore.