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lunedì 14 settembre 2015

" La bambina che parlava alla luna " di Nunzia Volpe


" E più guardava la luna, più si rafforzava nella piccola Maria l'idea che l'astro notturno, così potente nel regolare i ritmi della loro vita contadina, che scandiva i tempi di semina e di raccolto, di macellazione e d'imbottigliamento, potesse in qualche modo determinare il fato, compiere il miracolo."

" Ah, se fossero stati altri tempi, essere giovani con i pensieri dei giovani, non doversi preoccupare ogni santo giorno, ogni istante, per l'incolumità propria e dei propri cari, non avere la responsabilità di dare un riparo a donne e bambini privi ormai dell'essenziale".

Opera prima di un'autrice esordiente, "La bambina che parlava alla luna" è un romanzo sconvolgente che parla dei terribili eventi avvenuti in Italia durante la Seconda guerra mondiale. Ambientato in un paesino della montagna toscana, dipinge in modo dettagliato e realistico la vita contadina di quell'epoca, ed in modo altrettanto dettagliato il suo sconvolgimento totale, causato dall'irrompere del nazismo e del fascismo.
Fatti che ognuno di noi ha studiato e visto in fotografie, documentari e film, ma che nelle parole dell'autrice riprendono drammaticamente forma e sconvolgono, se possibile, ancora di più, in modo ancor più acuto.
Un libro che dovrebbero leggere tutti, per ricordare cosa significa scappare da guerra e violenze inumane, per ricordare che una volta le vittime eravamo anche noi e che l'umanità è capace di crudeltà che di umano non hanno proprio nulla, adesso come allora.


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