lunedì 28 settembre 2015

" Qualunque cosa significhi amore " di Guia Soncini



" La totale impotenza è molto riposante"

" Dio delle benzodiazepine, prendimi ora, non voglio assistere alla nemesi della Mussolini che mi salva la faccia. Voglio collassare per il doppio dosaggio di Xanax, ci saranno di sicuro gli stati allucinatori tra le controindicazioni, ci sono persino nell'aspirina, possibile che l'overdose capiti sempre alle altre."


Il titolo di questo libro trae in inganno, perchè nella storia non c'è traccia di amore nè del suo significato. In realtà nel libro non c'è traccia di nulla se non un lungo flusso di parole, discorsi, parole...tante parole, troppe parole, diversi punti di vista, personaggi veramente fastidiosi. Pare che Lorenzo Jovanotti (peraltro citato nel libro, come vengono citati tantissimi altri personaggi più o meno celebri, coi loro veri nomi) l'abbia definito "una bella storia di gente di merda". Ecco, togliendo l'aggettivo "bella" possiamo come sempre dare ragione al caro, saggio e fin troppo diplomatico Lorenzo. Non c'è una vera storia in realtà, o forse si perde, si confonde, non si delinea mai veramente. Ci sono tutti questi personaggi, tutti della medio-alta (più alta che media) borghesia, ed i loro pensieri, le loro azioni sconclusionate, la loro pochezza. Di sicuro l'autrice delinea molto bene un campo a lei conosciuto, quello dei retroscena della televisione, dello spettacolo e della cultura popolare, ma anche della politica dei giorni nostri. Descrive molto bene gli stereotipi della "Milano bene", mette nero su bianco considerazioni, manie, pregiudizi molto milanesi e molto stucchevoli, e spesso strappa anche una risata un pò imbarazzata. Penso sia un libro che possa piacere agli "addetti ai lavori", ma a noi gente comune lascia veramente poco purtroppo. L'autrice è anche giornalista e firma di Vanity Fair, ma il fatto che il suo nome si associ volentieri a personaggi come Selvaggia Lucarelli non fa ben sperare.
Insomma, concluderei con un diplomatico "solo per veri appassionati del genere".



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