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mercoledì 30 marzo 2016

" D' amore si muore ma io no" di Guido Catalano



" Avessi almeno un gatto, ma manco quello. Credo di soffrire, tra le altre cose, di astinenza da gatti. Ho paura, un giorno di beccarmi una crisi di astinenza di quelle brutte e di essere stroncato tipo da un infarto. Mi immagino il coroner che guarda il mio cadavere e dice: -Minchia, una crisi di astinenza da gatti di questo livello non l'avevo mai vista.-"

" ...bambini che stare quattro ore seduti al banco sembra una cosa impossibile, una tortura cinese sembra, i bambini hanno bisogno di muoversi, di correre, di fare le capriole, di dire, di fare, di baciare, mica possono stare lì incatenatialla sedia come piccoli Giacomo Leopardi studiosi."



Se avete voglia di ridere, di leggere una storia comune raccontata da un personaggio assurdamente reale (ma davvero esiste? ma davvero l'autore è proprio così come il protagonista del suo romanzo?), se avete già apprezzato Enrica Tesio come l'ho apprezzata io (e Guido Catalano potrebbe benissimo essere il suo alter ego maschile), allora dovete leggere questo libro.

Giacomo è un poeta moderno, "vivente" come ama definirsi, che spera di poter vivere presto della sua arte ma che per ora si adatta a svolgere anche un lavoro part-time piuttosto alienante. Giacomo vive da solo in un monolocale a Torino, scrive e va in giro per i locali di tutta Italia a leggere le sue poesie, riscuotendo un crescente successo, anche con le donne, nonostante non si definisca esattamente un adone, bensì "brevilineo, tendente al sovrappeso e con le mani piccole".
E' durante uno dei suoi spostamenti in giro per l'Italia che conoscerà Agata, la donna perfetta, l'aracnologa dei suoi sogni, che diventerà ben presto ispirazione principale delle sue poesie, che gli regalerà giorni di pura felicità e che gli cambierà anche concretamente l'esistenza.
Tra qualche contraddizione tipicamente maschile, tra le lettere tragicomiche de "La posta del colon" a cui Giacomo risponde per una rivista, e scambi di e-mail con l'amico bulgaro Todor. Tra scambi di battute e pensieri surreali con la cassiera di fiducia, con la madre "ultracorpo" e "padre" sempre pronto al sonnellino, tra le serate a base di pizze surgelate con l'amica psicofarmaci dipendente Francesca, e la mancanza di un gatto nella sua vita, veniamo trascinati in un mondo surreale ed esilarante che ci fa venire voglia di andare a leggere le poesie di Catalano (e ora lo farò, lo ammetto).
Un unico appunto che potrei fare è che con qualche pegina in meno sarebbe stato un libro molto più godibile; mi ha dato la sensazione di essere tirato un pò per le lunghe in alcuni punti.
A parte questo lo consiglio vivamente; un libro leggero, esilarante, un piccolo mondo a parte che merita di essere scoperto.



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