giovedì 31 luglio 2025

"Bianca come il latte rossa come il sangue" di Alessandro D'Avenia - Mondadori



La voce narrante del sedicenne Leo è la forza di questo romanzo, che ricorda un pò "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" di Enrico Brizzi. La sua vita in piena adolescenza; l'odio verso i prof, i problemi con la scuola (un liceo classico che non ha scelto), con i compagni, l'amore platonico per Beatrice e la grande amicizia di Silvia, le fragilità che non può confessare a nessuno, la sua insofferenza per la vita.
Si legge facilmente e porta con sè temi più pesanti che non dovrebbero riguardare un'età di progetti, sogni, attese, come quella dei sedici anni.
Ci riporta tutti un pò indietro nel tempo e ci fa ricordare cosa significa viverla, quell'età.
Alessandro D'Avenia è un professore quindi sa bene di cosa parla e c'è anche lui tra i personaggi di questa storia; si percepisce la passione che ha per il suo lavoro e per i ragazzi, anche se trovo che alcuni dialoghi, soprattutto quelli coi genitori di Leo, siano piuttosto stucchevoli e improbabili (dal nulla, nella quotidianità, aprono bocca per snocciolare perle di saggezza e figure retoriche degne di un monaco buddista). 
È un romanzo godibile che consiglierei ai ragazzi tanto quanto ai genitori.

"Non è facile essere deboli."

"Allora forse non è necessario il voto per costringerti a studiare "

"Fa le domande sui dettagli. Solo chi fa domande sui dettagli ha provato a sentire cosa sente il tuo cuore. I dettagli: un modo di amare davvero."

"A volte basta la parola di qualcuno che crede in te per rimetterti al mondo."

"Quando entro in cada cantando con la faccia stravolta di pianto mia madre lancia un'occhiata stranita a mio padre, che scuote la testa e sospira. Ma perché i genitori pensano che stiamo bene solo quando sembriamo normali?"



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