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domenica 28 febbraio 2016

" I perduti tasselli della felicità" di Giusy Aloisio


" Be', forse è per questo che la gente si ammala, per ricordare lo scopo della propria vita: vivere."

" Questa volta non sarei rimasta a guardare, avrei preso in mano la mia vita per farne ciò che davvero volevo: niente."

Non amo fare recensioni negative e speravo davvero di apprezzare questo libro, opera prima di una scrittrice giovanissima, ma così non è stato.
Non so dire esattamente cosa non funzioni; la storia è realistica, ispirata a fatti di cronaca all'ordine del giorno, è una storia molto forte e cruda, narrata in prima persona da Caterina, sedicenne nata e vissuta in un povero borgo del Sud Italia privo di opportunità ma imbevuto di omertà.
Caterina ha una famiglia degradata; padre violento e madre depressa che aspira solo al suicidio e a rinfacciare il suo fallimento di donna alla figlia adolescente.
In un vortice di eventi funesti Caterina conoscerà Salvatore, il suo grande amore platonico, ma anche qui non potrà sperare nel lieto fine, non ancora...

Ecco le premesse c'erano, ma la scrittura non coinvolge, non sono riuscita ad appassionarmi abbastanza, ad affezionarmi alla protagonista. Forse è tutto troppo breve (144 pagine) e concentrato, poco approfondito, i capitoli sono brevissimi e si tende a perdere sfumature, emozioni, sfaccettature.

Un romanzo che non mi è entrato nel cuore, con mio grande rammarico.


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