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domenica 6 ottobre 2019

"Danzando sull'orlo dell'abisso" di Grégoire Delacourt - DeA Planeta





" È stupefacente come a volte gli altri ti attribuiscano vite che non sono la tua. Il modo in cui si raccontano la tua storia."

" Per sopravvivere, presto o tardi bisogna far pace con coloro che un giorno ci renderanno orfani  e ci faranno soffrire."

" Sogniamo tutti un istante perfetto."

" Avevamo poco più di vent'anni, ci eravamo appena conosciuti, eravamo belli e ci facevamo promesse che nessuno rispetta...Poi siamo diventati adulti."

" Credo che le madri non abbiano il diritto di essere felici, o forse solo in un secondo momento, dopo i figli, dopo gli altri."




Emma ha quarant'anni, una famiglia composta da tre figli in età più o meno adolescenziale, ed un marito che vende auto di lusso e sembra adorarla.
Emma lavora in un negozio di abiti per bambini, ha una migliore amica che si chiama Sophie ed è una donna in qualche modo incompleta, come credo lo sia qualsiasi altra donna (ma anche uomo) sulla faccia della terra.
Solo che Emma non si ferma qui; quando, nella brassérie in cui pranza quotidianamente, si imbatte in un uomo distinto quanto comune, la sua vita si ferma, non riesce più a pensare ad altro, aspetta con bramosia l'ora di pranzo per poterlo scrutare, finchè un giorno capisce di essere ricambiata e decide di mollare tutto per fuggire via con lui.
Da questo punto in poi la sua vita subirà un vero e proprio cataclisma di cui lei sarà l'unica artefice insieme al destino e la sua ineluttabilità.

Allora, cosa dire di questo romanzo, novità editoriale De Agostini (DeA Planeta) e ultimo di un autore francese da milioni di copie?
Prima di tutto che non è un libro semplice, da leggere in modo distratto; va seguito, letto con attenzione e mettendo da parte pregiudizi e qualsiasi atteggiamento giudicante.
La protagonista Emma potrebbe tranquillamente far parte del romanzo che ho precedentemente recensito, Morgana; è una donna fuori dal coro, una assolutamente politicamente scorretta, una che passa da una vita ordinaria e preconfezionata, all'apparenza perfetta, all'abbandonare figli, marito, lavoro, casa, per rincorrere uno sconosciuto e un'ideale di vita forse inesistente.
Emma non è una protagonista nei confronti della quale si riesca a provare una forte empatia, nemmeno se si è donne; la si capisce, la si segue con preoccupazione ma anche con rabbia, non ci si spiega il suo proverbiale egoismo, la sua cieca passione in fin dei conti eccessiva e inconsistente al tempo stesso, non ci si ritrova facilmente nei suoi atteggiamenti, nel suo modo di vivere e vedere il sesso che la rende forse più vicina ad un'attitudine maschile.
Emma ha un grosso pregio però; è sincera, non si nasconde dietro a un dito, gioca a carte scoperte, il suo non è un tradimento nel vero senso del termine, lei non fugge via di nascosto, ma lo fa soltanto dopo aver spiegato fin troppo bene a tutta la sua famiglia che cosa sta per succedere. In questa Madame Bovary dei giorni nostri non c'è trucco e non c'è inganno, a tal punto da risultare folle e ai limiti dell'irritante.

Delacourt e la sua prosa sono un pò come la protagonista; quegli innumerevoli brevi paragrafi, quei pensieri buttati lì come annotati di fretta su un'agenda, sono stucchevoli quanto irresistibili, sono un  flusso di pensieri alla Joyce un pò più ordinato, sono uno scavare nella mente, nel cuore, nei pensieri più reconditi di una donna che non ha paura di lasciarsi trascinare, di seguirli ciecamente.

Tanti gli spunti di riflessione di questo romanzo, tanti i colpi di scena come la poesia e una minuziosa introspezione; non lasciatevi trarre in inganno dalla trama, perchè "Danzando sull'orlo dell'abisso" non è affatto un romanzetto rosa, bensì una storia fuori dal coro con mille complessità, che ve la farà amare e odiare senza mezzi termini.
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