mercoledì 23 luglio 2025

"Non chiamarmi strega" di Sabina Colloredo - Gallucci Editore

Un libro per ragazzi dai 12 anni in su, uno di quei libri da leggere però a qualsiasi età, scritto anche meglio di tanti romanzi per adulti.
Una storia tutta al femminile, ambientata nell'Italia del 1500, in un contesto difficile soprattutto per le donne (vedi alla voce Inquisizione), che parte da un borgo ligure celebre ancora oggi come "il borgo delle streghe", Triora.
Un inno al femminismo, all'indipendenza, una storia magica e poetica da non farsi sfuggire. 

"Se rinunci alle tue inclinazioni per paura o per ignoranza...anche questo è peccato. Peccato è non riconoscere i doni che Madre Natura ti ha dato e disperdersi al vento, per pigrizia o superficialità. "

"Dico alle mie figlie che per le donne è spesso così. Altri tracciano il destino per noi: gli uomini, i figli, le paure. In tanti Co mettono le mani senza neanche chiedere permesso, in questa nostra vita. Anche l'amore è un carico da novanta. Ma se si vuole, ce la si fa. Guardate me."






domenica 20 luglio 2025

"Cara Giulia" di Gino Cecchettin con Marco Franzoso - Rizzoli


Il femminicidio forse più celebre, quello che più ci ha colpiti tutti, negli ultimi anni, è stato quello di Giulia Cecchettin. Un pò perché abbiamo tutti imparato a conoscerla e la sua genuinità è sensibilità d'animo emergono da ogni foto, ogni messaggio vocale, ogni racconto di cui è protagonista. Un pò anche per la sua straordinaria famiglia, che in questo libricino, in questa lettera di un padre alla figlia strappatagli via all'improvviso, mostra solo delicatezza, compostezza e tanta dignità. 
Pensate sia un libro triste? No, non lo è. È un libro da sottolineare e tenere stretto, come viene voglia di tenere stretto e abbracciare questo padre a cui la vita ha tolto tanto, troppo, ma che nonostante tutto non odia, non distrugge, non nomina mai il colpevole di tutta questa sofferenza. 

"Troppo spesso non diamo a tutte le parole che i nostri figli ci dicono il valore inestimabile che invece hanno,  e che non dovremmo vivere con distrazione perché dobbiamo preparare da mangiare,  apparecchiare la tavola, lavare i piatti, sistemare la cucina.. Non sono queste le cose importanti. "

"Ho sempre sentito di appartenere a un mondo lontano da certe situazioni aberranti.
Io ero normale,  e nel mondo normale certe cose non accadono.
Non è così.
Nessuno di noi è immune, perché l'idea della prevaricazione riguarda tutti indistintamente,  riguarda il mondo nel quale viviamo."

domenica 13 luglio 2025

"Tutta la vita che resta" di Roberta Recchia - Rizzoli


La storia di una famiglia nel corso degli anni; dai nonni Marisa e Stelvio (la nascita del loro amore, la vita tranquilla insieme), fino alle nipoti Betta e Miriam (così profondamente diverse ma che saranno indissolubilmente legate per sempre) e a quello che succede "dopo", dopo la tragedia, dopo lo sconvolgimento delle vite di tutti.
Un bel romanzo, soprattutto nella prim parte; ho trovato la seconda un pò forzata, un pò stucchevole, ma nel complesso un bel romanzo, soprattutto grazie agli indimenticabili personaggi. 

"Il niente che restava incombeva sui ricordi e già ora ogni cosa cominciava a sembrare un pò più lontana, appena un pò meno nitida."

"...che essere fragili fosse bello perché la vulnerabilità rende l'amore indispensabile ".

"Perché cosa, cosa ne è, di noi, senza la speranza?"

sabato 7 giugno 2025

"J'accuse" di Francesca Albanese e Christian Elia - Rcs


"La verità prima di tutto ", proprio come per il primo e celebre "J'Accuse" di Zola.
La Relatrice speciale delle Nazioni Unite Francesca Albanese mette nero su bianco ciò che ha studiato e documentato per anni; la situazione nei territori palestinesi occupati illegalmente dal 1967, l'apartheid, i soprusi e l'indifferenza mondiale prima del 7 ottobre 2023. Questo libro è stato appunto scritto prima della tragica data che tutti conosciamo, proprio per tentare di riportare l'attenzione su una questione che inizia in realtà moltissimo tempo prima. 

Un libro importante che tutti dovremmo leggere; soprattutto chi ancora, dopo quasi 2 anni di pulizia etnica incontrollata, si ostina a a ripetere sempre la solita domanda "E allora il 7 ottobre???".

Studiate, leggetelo, ascoltate le interviste di Francesca Albanese, e soprattutto sostenete lei e chiunque abbia il coraggio di parlare di genocidio.

"Questi ultimi sottostanno alla legge civile, mentre ai palestinesi si applica la legge marziale: ecco il dualismo legale che costituisce l'essenza dell'apartheid israeliano ".

"Il già stremato popolo palestinese di Gaza, composto da oltre 2,3 milioni di persone, per metà circa bambini. Essi vivono sotto un assedio illegale da sedici anni e hanno già attraversato cinque grandi attacchi brutali."




mercoledì 9 aprile 2025

"Mi limitavo ad amare te" di Rosella Postorino - Feltrinelli

Negli anni 90 molti bambini bosniaci vengono portati in Italia per scampare alla guerra che imperversa nella loro patria. Non tutti però sono orfani, tanti hanno ancora almeno un genitore, dal quale però vengono divisi a causa del caos vigente in quel periodo in Bosnia ed Erzegovina, moltissimi bambini vengono allontanati dalle loro case e separati (spesso per sempre) dai propri cari. 

Rosella Postorino racconta proprio di questi bambini nel suo romanzo finalista al Premio Strega. Racconta di figli, di madri, di separazioni, di incubi, di nuovi traguardi, di nostalgia...di chi si salva cercando di dimenticare il passato e buttandosi a capofitto in quella nuova vita, e di chi resta aggrappato con le unghie e con i denti ad un passato che resta solo un ricordo sbiadito.

Le premesse c'erano tutte, ma alla fine il romanzo non mi ha convinta, ho fatto fatica a tenere il punto della storia, ho trovato l'inizio promettente ma non altrettanto le parti successive.

"Lui era la prova che si può vivere senza una madre e un padre, che si può crescere senza un consiglio, uno sprone, un abbraccio di conforto: non si muore mica, non si diventa più deboli né più forti, siamo tutti scagliati nel mondo verso la possibilità della morte- è all'origine del creato, la mancanza d'amore."

"...ammazzarsi non è svalutare la vita, ma pretendere che non ci saluti. Se il dolore è troppo intenso, l'unica libertà di cui disponi, dato che non hai chiesto di nascere, è sottrarti."

"È strano pensare che il corpo che ti ha messo al mondo non sia più al mondo, che il luogo da cui hai avuto origine sia scomparso."

"Anche il bambino la amava in modo selvaggio, e questo la stordita. Non si erano scelti, erano stati condannati l'uno all'altra."


giovedì 26 dicembre 2024

"Figlia del temporale " di Valentina D'urbano - Mondadori


Il nuovo romanzo della mia scrittrice preferita è ambientato in Albania nel 1974, quando la protagonista Hira ha solo 13 anni e improvvisamente resta sola al mondo. Nello smarrimento più totale è costretta a trasferirsi dalla realtà di una grande città come Tirana ad un paese sperduto tra le montagne, nella famiglia di zii che non ricorda di aver mai incontrato prima. Lassù vivono ancora come  nei tempi antichi, seguendo ancora i dettami del Kanun. Pian piano Hira si adatterà a quella vita dura, in cui le donne contano poco e soprattutto non possono decidere nulla della loro vita, fino al giorno in cui farà in modo di non piegarsi del tutto a quei codici a costo di stravolgere di nuovo tutta la sua vita.
Come sempre, anche questa storia di Valentina D'Urbano è una storia potente, dura, sorprendente, l'ennesima storia d'amore indimenticabile e mai scontata, che trova spazio in un contesto difficile e tra tante altre altre vite complicate e senza vie d'uscita, il tutto contestualizzato in un periodo storico che vede l'Albania sotto il regime comunista per oltre 30 anni.
Anche questa volta, D'Urbano ha fatto centro, tenendo il lettore incollato alle pagine fino all'ultimo, con la sua penna inconfondibile e sicura.
" Quel noi mi aveva impressionato. Da un giorno all'altro ero diventata una di loro, m'ero presa la stessa malattia che le aveva rinchiuse lì dentro, senza madre nè padre, senza più cognome nè identità. "

"Nessuno m'avrebbe messo le mani addosso, nessuno m'avrebbe ingravidata. Non sarei stata serva, sottomessa, non avrei dovuto cedere alle voglie di uno sconosciuto."

" Tutte quante, tutte. Dobbiamo sempre rinunciare a qualcosa. Dobbiamo sempre spezzarci in qualche punto. Intere non andiamo bene, intere non ci possono sopportare, non è vero?"

domenica 20 ottobre 2024

"La neve in fondo al mare" di Matteo Bussola - Einaudi

                     La neve in fondo al mare - Matteo Bussola - copertina

 

 Un padre ed un figlio sedicenne, un reparto di neuropsichiatria infantile. Una settimana di ricovero, non il primo, per tentare ancora di salvare il proprio figlio adolescente da quel male di vivere che lo sta prosciugando, che non gli permette di mangiare e di fare cose "normali" come ci si aspetterebbe da un ragazzo di quell'età. Nello stesso reparto tanti altri ragazzi con problemi analoghi, con la stessa difficoltà a vivere, e dietro di loro mamme o papà che arrancano, non sanno come e cosa fare, camminano ogni giorno sulle uova in un equilibrio precario e snervante e cercano di accettare questa "neve in fondo al mare"; questo qualcosa che non ci si aspetterebbe di trovare nell'animo di un ragazzo o ragazza tanto giovane, e invece...

Questo è stato il primo libro di Matteo Bussola che ho letto ed è anche l'ultimo pubblicato, e leggendolo e sottolineando tantissimi stralci, il desiderio di leggere tutti gli altri suoi romanzi si è fatto sempre più vivo.

Ho trovato questa storia e soprattutto il modo di raccontarla, di una sensibilità, delicatezza, profondità uniche, impossibile non commuoversi ed impossibile non chiedersi come abbia fatto Bussola a descrivere così bene certe tematiche, certi pensieri così intimi, certe dinamiche così sottili.

"Non so ancora che la ferita più grande sei tu, che amarti significa accoglierla, che i padri nascono per sanguinare in silenzio, che certi sorrisi di bambino sono solo lame in attesa del buio."

"Gli abbiamo fatto credere che l'amore c'entri con il merito, capisci? Che gli vorremo più bene se farà le cose giuste, se asseconderà le nostre aspettative, se riuscirà a suscitare quella scintilla di orgoglio nel tuo sguardo."

"Continua a insegnarci che amare un figlio, o una figlia, vuol dire amare un tradimento, voler loro bene soprattutto quando sono molto diversi da ciò che si era sperato."