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giovedì 1 novembre 2018

" Per lanciarsi dalle stelle" di Chiara Parenti - Garzanti



" La ragazza che non aveva paura di niente è stata uccisa dal Terrore. Io, invece, terrorizzata dalla vita, sono ancora qui."

" -Quello che ci serve, piccola, è solo un unico, singolo, magnifico istante senza paura.  È in quell'istante che si fanno le cose più impensabili.-"

" Perchè se c'è una cosa che ho capito da tutta questa impresa è che sono proprio le cose che non voglio fare quelle di cui ho più bisogno."



Comincio subito col dire che ogni volta che leggo un libro di Valentina D'Urbano, per fortuna o purtroppo quello che viene dopo è molto probabile che deluderà le mie aspettative e ci metterò molto tempo a finirlo, è quasi sempre così e il povero "Per lanciarsi dalle stelle" di Chiara Parenti non ha fatto eccezione.

Pur essendo un romanzo fresco, scorrevole, semplice, ci ho messo tantissimo tempo a finirlo, c'era qualcosa che mi bloccava e ora vedremo il perchè.
La storia aveva buone premesse; Sole ha circa venticinque anni, una vita fatta di routine, lavoro in un supermercato, vita sociale ridotta ai minimi termini in un paesino sul mare del Molise, genitori un pò anziani che l'hanno cresciuta nella bambagia per la paura di perderla, e soprattutto un'amica del cuore, Stella (notare i nomi delle due amiche...), che è (come spesso, troppo spesso oserei dire, accade) l'esatto opposto. Stella si butta a capofitto nella vita, ama le novità, il rischio, è sempre sorridente e intraprendente, cerca inutilmente di spronare l'amica a cambiare, a buttarsi, a vivere appieno la sua gioventù, ma con scarsi risultati, almeno fino al tragico giorno in cui perde la vita in un attentanto a Parigi.
Da quel giorno la vita di Sole prenderà una piega totalmente diversa, soprattutto quando troverà una lettera ed un regalo lasciatole dall'amica; un lancio col paracadute e l'invito ad iniziare a superare le sue mille paure, ad iniziare a vivere davvero.
Trasportata dal grande dolore per la perdita dell'amica, Sole stila una lista delle tante paure che la limitano da quando era bambina e si prefigge di affrontarne almeno una al giorno, aiutata da Samantha, figlia adolescente della sua odiata collega Serena, che creerà anche un blog su cui condividere le esperienze di Sole, e da Massimo, fratello maggiore di Stella, di cui Sole è ovviamente segretamente innamorata da secoli.
Piano piano Sole uscirà dal suo guscio, conoscerà persone nuove, capirà di poter avere prospettive differenti, affronterà il dissenso dei suoi genitori e soprattutto capirà che la paura va affrontata, non evitata come aveva fatto fino ad allora.

Dicevo che le premesse sono buone perchè il punto di partenza della storia, il tema della paura , delle debolezze personali, sono significativi, il modo in cui l'autrice descrive i sentimenti, le scene più intime, sono a tratti poetiche, però però però...
Qualcosa non torna; una protagonista adulta che vive e ragiona come un'adolescente alle prime armi, una lista di paure spesso poco credibili come il modo di affrontarle, questo sempre poco credibile cambiamento radicale di vivere e pensare, il fatto che nessuno in tutta la storia le faccia notare di essere sì paurosa, ma pure infantile e fastidiosa, e anzi la trovino tutti meravigliosa, unica, stimolante (???). Per questi motivi, il romanzo si classifica più come una sorta di Young Adult secondo me, perde quella credibilità e serietà che avrebbe dovuto ottenere da protagonisti già adulti e risulta a tratti stucchevole e poco realistico.

Resta comunque una lettura godibile e ricca di spunti di riflessione, frasi da annotare, piacevoli storie d'amore (un pò troppo perfette e romanzate per quanto mi riguarda), e luoghi da riscoprire.

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