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mercoledì 10 agosto 2016

" Una volta nella vita" di Ahmed Dramé


" Non sopporto l'ingiustizia. L'impotenza dei deboli di fronte alla prepotenza dei forti mi dà il voltastomaco. Allora, se sono un testimone oculare, se mi riferiscono un fatto che mi disturba, provo l'impulso di intervenire. Non posso farne a meno. Intendo dire che non è per meuna questione di coraggio, ma solo di orgoglio."

" Le barriere, siamo noi a crearle. Basta negarle perchè smettano di esistere."

Questa è la storia del film che ha commosso la Francia e che è uscito proprio nel Giorno della Memoria.
E' una storia particolare perchè riguarda il riscatto di Ahmed, l'autore, nato e cresciuto nella banlieu parigina, a Creteil.
Crescere in una banlieu ed essere di colore suona come una condanna anche ai giorni nostri, ma Ahmed non si rassegna al suo destino e, grazie ad una madre tenace e dedita al sacrificio, e ad un'insegnante un pò fuori dalle righe, otterrà l'agognato riscatto. Lo farà riscoprendo, insieme alla sua scapestrata classe, una pagina terribile della nostra storia, l'Olocausto. Lui ed i suoi compagni sapranno guardare negli occhi le immagini di quelle persone solo apparentemente lontane, sapranno immedesimarsi in loro e percepire il loro dolore, e Ahmed stesso scriverà la sceneggiatura e il soggetto del film.

E' una storia di speranza, di tenacia, di riscatto, ma il libro non decolla; è molto breve (84 pagine), poco approfondito, scritto in maniera fin troppo semplice e quasi sbrigativa, non coinvolge nonostante l'argomento sia molto forte.
Probabilmente il film sarà di gran lunga migliore, per questo il libro era francamente evitabile.



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