domenica 10 settembre 2017

" La ragazza del passato" di Amy Gentry







" ...alzarsi dal letto ogni mattina per affrontare un mondo in cui il peggio è già accaduto e io in qualche modo sono ancora viva."

" ...ho sempre odiato l'idea che al mondo nessuno fosse in grado di sapere cosa pensavano gli altri. Il fatto che nessuno sarebbe mai entrato nella mia testa mi faceva sentire terribilmente sola." 
 


Premetto che non sono un'appassionata di gialli e thriller, quindi forse non sono la persona più indicata a recensirne uno, e di solito opto per altri generi, ma in questo caso ho sentito il "richiamo" de "La ragazza del treno", romanzo che mi aveva piacevolmente stupita. (La ragazza del treno)
Complice quindi il titolo, la copertina e la trama, ho sperato mi coinvolgesse come il suddetto romanzo, e ho iniziato la lettura con grandi aspettative; questo forse il mio errore.
La trama era appunto promettente: Anna e Tom sopravvivono dopo otto anni dalla scomparsa della figlia maggiore Julie, all'epoca appena adolescente, e mentre si apprestano a cenare con la seconda figlia Jane, rientrata per pochi giorni dal college, aprono la porta di casa ad un'apparente sconosciuta...una poco riconoscibile Julie.
Il suo arrivo e ciò che porta con sè sconvolgerà la loro vita, e farà in modo che Anna inizi a nutrire dubbi su di lei, su Tom, su Jane e metterà in discussione le loro complicate esistenze.

Fin dalle prime righe, la sensazione che mi assale è CONFUSIONE.
Soprassedo e proseguo speranzosa nella lettura, ma niente...la confusione cresce, si moltiplica, e fa perdere i contatti con la storia e soprattutto con l'anima dei personaggi (fattore decisivo ne "La ragazza del treno", definibile infatti thriller psicologico), in un susseguirsi di flashback, cambi di ambientazione, voci narrative, punti di vista, nomi, personaggi, spazi temporali. Probabilmente è un mio limite, visto che mi capita anche guardando alcuni film, ma continuavo a perdere il filo della storia e mi smarrivo in questa infinita distesa di personaggi e regressioni davvero poco chiare.

La scrittura di Amy Gentry, qui al suo esordio letterario, è indiscutibilmente buona, piacevole, ricca, ma non riesce a salvare le sorti di un romanzo poco catalogabile e piuttosto faticoso da leggere, nonostante le premesse fossero molto buone. Nemmeno il finale riesce a risollevare le sorti della storia, anzi l'ultimissima parte risulta persino piuttosto lenta e noiosa.
Insomma un'occasione mancata per un'autrice senza dubbio promettente, che speriamo ci stupirà nelle prossime opere.




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