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venerdì 13 ottobre 2017

" Sangue giusto" di Francesca Melandri




" Migrare è un gesto totale ma anche molto semplice: quando un vivente in un posto non può sopravvivere, o muore o se ne va."

" Perchè per qualsiasi altro essere umano la realtà in cui vive, più o meno compatibile con quella degli altri, non è la stessa. Non è solo che la vive in modo diverso, che la giudica in modo diverso, che la interpreta in modo diverso: è un'altra. Il centro del mondo di ognuno è quel punto in mezzo ai suoi occhi, alla radice del suo naso e questo vale per tutti, anche le persone più generose e altruiste."


Dall'ultima mia recensione è passato un pò di tempo, e il motivo è che mi sono cimentata nella lettura di un'opera (perchè chiamarlo romanzo è riduttivo) piuttosto impegnativa e fisicamente ingombrante (521 pagine a me gentilmente offerte da Rizzoli), ovvero l'ultimo libro di Francesca Melandri, di cui avevo già recensito lo splendido "Eva dorme".

Se "Eva dorme" era un romanzo con ampi cenni storici, in "Sangue giusto" la parte storica è predominante e trattata con ammirevole meticolosità che non lascia nulla all'immaginazione o all'approssimazione.
Francesca Melandri è scrittrice estremamente precisa; ogni suo personaggio, ogni scena narrata, ogni ambientazione, vengono approfonditi con una tecnica di scrittura unica, puntigliosa e fluida allo stesso tempo, che ci permette di diventare spettatori e non soltanto lettori, per tutta la durata del libro.

La storia italiana dai primi del Novecento ad oggi (2010 e infine 2012) viene indagata in ogni sua piega; si va dalla Prima Guerra Mondiale alla conquista dell'Etiopia, dove il protagonista indiscusso Attilio Profeti, combatte e si crea una sorta di vita parallela. Si passa per la Seconda Guerra Mondiale, l'ascesa del Fascismo, fino ad arrivare ai giorni nostri, al potere di Berlusconi e infine alla sua lenta disfatta. Si parla di corruzione, di segreti di Stato, ma soprattutto di immigrazione ed emigrazione, di come i conquistatori italiani hanno sfruttato, umiliato e dato il peggio di sé in Etiopia, Eritrea, Libia.
In un giorno qualsiasi Ilaria, una dei figli di Attilio, scopre di avere un fratellastro etiope, e capisce ciò che ha sempre pensato, ovvero che non si conoscono mai del tutto nemmeno i propri genitori.

"Sangue giusto" è un romanzo importante, che ci fa riscoprire una parte della nostra storia italiana che solitamente conosciamo troppo poco perchè anche a scuola le si dà misteriosamente poco peso. Ecco perchè sarebbe un libro da includere nel programma didattico di ogni scuola italiana; perchè per esprimere opinioni sulla storia e la politica attuale, bisogna prima conoscere bene ciò che è avvenuto prima, bisogna capire cosa sia il fenomeno dell'immigrazione di cui ormai ci si riempie sempre più la bocca.
Grande merito a Francesca Melandri, e agli italiani che vogliono davvero CAPIRE.


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