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giovedì 17 maggio 2018

"Una casa a Parigi" di S.L.Grey





" Avevo paure di finire intrappolata nella routine di un lavoro noioso, come era capitato a Mark, o era semplicemente mancanza di ambizione?"

" Come sempre quando vedo le tombe dei bambini scoppio a piangere. Le bambole con il volto crepato, i fiori appassiti, i palloncini sgonfi: questo posto sembra una festa di compleanno interrotta brutalmente da una tragedia."

 

Come ho già detto in precedenti post, i thriller non sono il mio genere preferito, ma dopo aver letto alcuni thriller psicologici e non troppo cruenti, non disdegno qualche titolo ogni tanto.
Questo in particolare mi attirava sia per l'ambientazione che per la trama, e ringrazio come sempre l'ufficio stampa della DeA per l'estrema disponibilità.
Purtroppo però questo romanzo è stata una grandissima delusione, perchè non si tratta assolutamente di un thriller. Di psicologia però ce n'è parecchia, perchè il filo conduttore è il rapporto tra Mark, professore cinquantenne divorziato e orfano della prima figlia, e Steph, la sua nuova, giovane compagna nonchè madre della sua seconda figlia Hayden di soli due anni.
La coppia è stata recentemente vittima di una rapina nella loro casa, durante una tranquilla serata come tante, e da quell'evento non riesce più a riprendersi, il loro rapporto pare essersi irrimediabilmente guastato.
Per questo si lasciano convincere da amici a partire da soli per una vacanza a Parigi, vacanza che non potrebbero assolutamente permettersi se non scambiando la propria casa con quella di una coppia francese.
La prima parte del libro si svolge quindi in questa casa parigina, molto lontana da come i due se l'immaginavano. La loro vacanza si rivela da subito un totale fallimento, e i loro rapporti si fanno sempre più tesi e complicati, sullo sfondo di una Parigi inquietante e lontana, costellata di eventi infausti e assurdi che minano la psiche di entrambi.

La storia si legge pagina dopo pagina, il lettore mette insieme i vari elementi misteriosi della storia e prosegue senza sosta nell'attesa di scoprire un legame, una spiegazione a tutti questi strani accadimenti, si crea un'atmosfera di suspence che però viene lentamente disillusa. Pian piano infatti ci si rende conto dell'assurdità di ciò che accade, nulla è lontanamente verosimile, i personaggi sono sempre più frammentati, ciò che accade non ha nessun tipo di spiegazione nè legame logico, e tutto assume sempre più i contorni dell'horror e del paranormale.

Probabilmente ho sbagliato io il genere di libro, altrettanto probabilmente agli amanti del genere questo può risultare un romanzo degno di essere letto, fatto sta che a me è sembrato senza nè capo nè coda, con un fondo splatter soprattutto nella seconda parte, con fatti completamente slegati tra di loro e senza nessun tipo di spiegazione logica. La fine del libro non ci aiuta infatti a dargli un senso, anzi...è un finale affrettato e improbabile.

Insomma per un romanzo oltre tutto scritto a quattro mani, mi sarei aspettata be altro; le intenzioni erano buone, la trama psicologica anche, il senso di inquietudine che infonde nel lettore è tipicamente da thriller, ma tutto il resto lo boccio senza ombra di dubbio.

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