lunedì 16 luglio 2018

" Dieci cose che avevo dimenticato " di Lucrezia Sarnari






" Sento la leggereza dei miei vent'anni e ho un bisogno impellente di tuffarmici senza pormi nessuna domanda. Un bisogno improvviso. Che non avevo mai sospettato di avere."

" Il rimpianto se non lo curi ti condanna all'infelicità cronica e, per curarlo, l'unica via è afferrare le opportunità che la vita ti mette davanti."

" Mi chiedo se si possa soffrire di "mal d'Africa" pur non essendoci mai stati, in Africa."



Giò e Marta sono due sorelle poco più che trentenni, due sorelle un tempo molto legate ma che hanno poi fatto scelte molto diverse; Giò ha scelto la carriera, trasferendosi a Parigi lontana da tutto e tutti, Marta ha scelto l'amore e la famiglia.
Tra loro un mare di cose non dette, di piccoli rancori, di situazioni in sospeso, e tanti ricordi a legarle per sempre attraverso un filo invisibile tessuto negli anni soprattutto da nonna Caterina che, proprio venendo a mancare all'improvviso, dà loro un'ultima grande possibilità; tornare in quel paesino umbro dove sono cresciute, tra i profumi della sua adorata pasticceria, quel luogo in cui, grazie alla sua dolcezza e saggezza, hanno entrambe imparato e vissuto tanto.

Giò e Marta sono tutte noi, donne sempre un pò in bilico tra l'essere ligie ai doveri, coerenti con la vita che (almeno apparentemente) ci siamo scelte, e ciò che sarebbe potuto essere se, se e ancora se.
Il loro ritorno forzato a Colleferro imporrà loro di fermarsi e osservare le proprie vite con distacco e senza troppa fretta, metterà in discussione ogni loro certezza, metterà a dura prova le loro scelte ed il loro futuro.

Lucrezia Sarnari è una giornalista e blogger (Ceraunavodka, blog esilarante che seguo con grande passione) al suo primo romanzo, pubblicato da Rizzoli a fine giugno, con una copertina che già invoglia parecchio e rispecchia tutta la freschezza, la leggerezza mai superficiale o scontata di Lucrezia e della sua scrittura.
Riuscire ad analizzare così bene le paure, le gioie, le fragilità e le contraddizioni di tante donne, senza risultare pesanti o stucchevoli, non è cosa semplice, come non lo è dare voce alle mille sfaccettature della maternità, ma Lucrezia ci riesce molto bene, trasportandoci in una storia piena di frasi da annotare e conservare, perchè non riconoscercisi, non ritrovarci dei pezzettini di noi, è davvero impresa ardua.
Fermati e osserva la tua vita, ritrova la vera te stessa, è il messaggio che ci lancia l'autrice, e che prima o poi tutte dovremmo cogliere.

Un bel romanzo da leggere in pochi giorni o in poche ore, una voce amica a cui è difficile non cedere.



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