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giovedì 6 settembre 2018

" Vorrei che fosse già domani" di Miriam Candurro e Massimo Cacciapuoti


"Il fatto che a sua madre non potesse nascondere nulla lo aveva sempre affascinato fin da bambino. Era incredibile quella sua capacità. Forse è una caratteristica delle mamme. Sono connesse sempre con l'anima dei figli."

" Paolo si era reso conto di quanto potesse essere emozionante lasciarsi andare al destino."


Paolo e Cristina sono da qualche mese compagni di classe al Liceo scientifico, ma non si sono mai parlati, anzi Cristina sembra proprio ignorare l'esistenza del nuovo arrivato.
Hanno però una cosa in comune; entrambi, dopo esperienze piuttosto difficili, hanno deciso di rendersi invisibili, di non instaurare nessun tipo di rapporto di amicizia, di sopravvivere o vivere in sordina.
Non avevano però preso in considerazione il fatto che due esistenze simili spesso, in qualche modo, si incrociano; gli sguardi si incontrano, le rispettive stranezze diventano significative agli occhi dell'altro, e ignorarsi diventa impossibile, cercarsi necessario.

"Vorrei che fosse già domani", novità editoriale Garzanti, è una storia d'amore delicata, introspettiva, ma è soprattutto una storia di crescita, di diversità, di adolescenza.
Scritto a quattro mani e narrato a due voci ma in terza persona (elemento che non gioca mai a favore del lettore, a mio parere), è un romanzo interiore, psicologico, dal ritmo lento ma significativo, una storia che affascina e fa riflettere.
Paolo e Cristina sono due personaggi di grande forza e personalità nonostante la giovane età, e soprattutto non risultano mai banali o poco credibili.

Una lettura consigliata, soprattutto ai lettori più giovani che spesso sono i destinatari di storie d'amore scontate, prevedibili e mal scritte. Una perla di finezza e delicatezza nel panorama dei cosiddetti "Young Adult", un romanzo molto piacevole anche per un pubblico più adulto.

eccolo qui:

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