domenica 28 aprile 2019

Freddie Mercury - Una biografia intima - di Peter Freestone e David Evans



" Voglio dimostrare che c'è molto più da dire su Freddie di quanto sia stato scritto su di lui finora."

" La prima cosa che mi viene in mente è la propensione di Freddie, piuttosto contraddittoria, a creare conflitti che solo lui riusciva a provocare."

" Mercoledì mi crollò il mondo addosso. Per anni inseparabile da Freddie, mi sembrava che una parte di me fosse morta con lui."
 

Torno a recensire un libro con un pò di ritardo dall'ultima recensione, perchè dopo decenni ho voluto riprendere in mano (in quello che è stato l'anno di riscoperta dei Queen) la storia di Freddie e dei mitici Queen.
Devo fare una necessaria premessa; i Queen ma soprattutto Freddie li scoprii nel 1991 anno della sua morte, quando ero una ragazzina , quindi non ho mai potuto assistere ad un loro concerto e conoscevo distrattamente solo qualche loro canzone. Dopo la ridondante morte di Freddie, resa più eclatante dal fatto che fosse morto di Aids in anni in cui si conosceva ancora poco la malattia e la si temeva più di ogni altra cosa, mi appassionai moltissimo alla sua storia, al suo personaggio, alle loro canzoni, e per anni lessi tanti libri più o meno attendibili, guardai tutti i video, documentari, interviste possibili e immaginabili (e attenzione, all'epoca ci si arrangiava senza internet), imparai a memoria tutte le loro canzoni. La prima volta che andai a Londra per una vacanza studio, come prima cosa mi staccai dal gruppo e costrinsi una mia amica a seguirmi alla ricerca di Garden Lodge, la dimora di Freddie, all'epoca ancora non così intoccabile com'è ora (si poteva ancora lasciare un pensiero sui muri di cinta) anche se non fu così facile trovarla.
Quest'anno è uscito il biopic sui Queen, "Bohemian Rhapsody", visto da milioni di persone, e mentre molti hanno scoperto Freddie grazie al film, io ho ripreso in mano la mia antica passione e ho deciso di colmare la lacuna di non aver letto il libro, scritto nel 1998, del suo assistente personale e amico intimo Peter Freestone, soprannominato da Freddie "Phoebe".
Ho sempre adorato Freestone, il suo viso sempre allegro e la sua affidabile cordialità (da qualche anno è tra i miei contatti su Facebook e risponde sempre con grande gentilezza), e sapevo quanto fosse stato vicino a Freddie anche e soprattutto negli ultimi, difficili anni della malattia.

Torniamo ora al libro; Peter ripercorre la sua storia di assistente prima del gruppo e poi personale di Mercury, a partire dal primissimo, casuale incontro, fino all'ultimo giorno di vita di Freddie.
Lo fa con piglio preciso ed organizzato da infallibile segretario, ricorda praticamente qualsiasi data dei tour, spostamento, richiesta gli venisse fatta (suppongo avesse annotato per anni molti dettagli, altrimenti sarebbe davvero da Guinness dei primati!).
Racconta la vita quotidiana di Freddie, parla delle numerosissime persone a lui più o meno care e che orbitavano intorno a lui ed al gruppo, delle sue passioni, dei suoi pregi e difetti, e lo fa sempre con lealtà, senza giudizi, e con grande affetto.
Si può pensare abbia dato in pasto alla stampa particolari troppo intimi della vita di Freddie, ma non penso sia così; Peter omette tanti aspetti forse troppo personali, accenna e ci lascia credere di aver svelato l'arcano, ma non lo fa mai realmente, salvando ancora una volta la privacy a cui tanto teneva Mercury.
Se ci si aspetta un libro simile a quello di Jim Hutton (l'ultimo compagno di Freddie, libro che lessi tanti anni fa e che mi colpì moltissimo), si resterà delusi. Peter, da bravo gentleman inglese, non si lascia emotivamente troppo andare, dice e non dice, resta ligio al suo compito anche ben oltre la morte di Freddie. Parla pochissimo di Mary Austin, degli altri membri della band, di Jim Hutton e di Joe Fannelli, e usa il tipico "sense of humour" inglese, che purtroppo si perde nei meandri della traduzione...traduzione che lascia veramente molto a desiderare, motivo per cui credo sarebbe meglio leggere il libro in lingua originale.

Insomma, per i veri appassionati un libro da leggere, e ugualmente per chi ha scoperto Freddie solo grazie al film, per scoprire davvero il personaggio Freddie, ben diverso da quello presentato sul grande schermo.
Aggiungo che trovo bellissima la foto di copertina, e si possono trovare altre foto intime ed interessanti alla fine del libro, dal repertorio personale di Peter.
Soprattutto nelle ultime pagine, per i veri fans è una ferita che si riapre e mai si rimarginerà, ma ne vale la pena.
Lo trovate qui:

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