giovedì 20 febbraio 2020

" La Strada " di Ann Petry - Mondadori



" Sarebbe stato meglio ancora nascere senza cervello, in modo da essere del tutto ignari di qualsiasi cosa, senza nemmeno sapere che esistevano posti inondati di sole e buon cibo nei quali i bambini erano al sicuro."

"Nessuno può vivere in una strada così e rimanere una persona perbene. Prima o poi la strada se li sarebbe presi tutti, perchè risucchiava via l'umanità alla gente, in modo lento, sicuro, inevitabile."



Lutie Johnson è una giovane ed attraente donna afroamericana, vive a New York e più precisamente nel quartiere di Harlem, negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Lutie ha un figlio di otto anni, Bub, che si trova a crescere da sola dopo che, come la maggior parte delle donne del quartiere, si è separata dal marito, fedigrafo e nullafacente.
Lutie si barcamena cercando di sbarcare il lunario con un lavoro che la constringe a lasciare solo Bub dopo la scuola; la sua maggiore preoccupazione è proprio quella di non sapere cosa faccia Bub in quelle ore da solo, costretto a uscire per non restare nell'asfittico tugurio in cui sono costretti a vivere, in balia della strada e dei disperati personaggi che la animano.
Se da una parte Lutie non vede vie d'uscita alla loro già scritta sorte, sebbene non si fidi davvero di nessuno e sia letteralmente schifata da tutti e tutto ciò che la circonda, in fondo crede ancora nel famoso "sogno americano". Lutie spera in una possibile rivalsa, spera di poter migliorare la loro situazione studiando e lavorando, perchè nessuno ti regala nulla e perchè i soldi non bastano mai. Bub deve rendersene conto subito, per questo lei gli parla continuamente di sacrifici e del valore dei soldi, per questo s' infuria quando Bub cerca di guadagnare qualcosa come fanno gli altri bambini, perchè la strada non deve diventare il loro destino, la strada li può inghiottire come ha fatto con gli altri, come ha fatto con l'emaciato e viscido custode del loro decadente palazzo, con Mrs Hedges che vive incollata alla sedia davanti alla finestra, con la povera Min...
Lutie sa che la strada ti inghiotte, ti distrugge, ti abbruttisce, ti uccide, e spesso chi riesce ad uscirne non cambia mai veramente, tutto quell'orrore ti resta dentro e non ti renderà mai una persona migliore.
Lei però deve continuare a lottare e soprattutto a sperare, deve farlo per Bub, deve portarlo in una casa degna di quel nome, deve trovare un lavoro che le permetta di non lasciarlo solo dopo la scuola, deve farcela, e forse una luce in fondo al tunnel la intravede davvero, forse...

"La Strada",pubblicato negli Stati Uniti nel 1946, è il primo romanzo scritto da una donna afroamericana che vendette più di un milione di copie, ebbe un impatto molto forte come si può immaginare e ancora oggi leggerlo è un colpo al cuore.
Pubblicato in Italia nel 1947, si è poi perso nei meandri della storia risultando purtroppo praticamente introvabile, per essere finalmente ripubblicato quest'anno da Mondadori.

I contenuti risultano ancora tristemente attuali; il razzismo, il vedere la donna sola come una preda, il grande divario senza vie d'uscita tra ricchi e poveri.
Ann Petry non si limita a vedere la realtà dal punto di vista di Lutie, entra infatti nella mente e nella vita degli altri personaggi, anche dei più reietti, analizza minuziosamente ogni aspetto, ogni sensazione, ci trasporta davvero ad Harlem negli anni Quaranta, ci fa sentire braccati, messi alle strette, disperati come Lutie e come Bub, e non si può non fare il tifo per loro fino alla fine, continuando a sperare che la strada non inghiotta definitivamente anche le loro fragili vite.

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