martedì 25 luglio 2017

" Un bacio in bocca", autori vari


" Meglio salire in macchina e far girare il motore e riempire l'animo del suo rumore mentre si pensa a dove andare, ovunque, ma lontano da qui." Franco Limardi, "Davanti al duomo".

" E' una specie di distrazione che mi porta altrove, a ipotizzare vite possibili, destini che mi attraggono per il loro stesso non essere." 
" E' così patetico e banale ricominciare a desiderare la giovinezza?"   Giorgio Nisini, "Cose che hanno a che vedere con la luce".

" Restare solo con me stesso è la mia passione. (...) sapere di avere a disposizione un tempo neutroin cui leggere, mandare messaggini agli amici, spiare degli sconosciuti (a patto che non attacchino a parlare) o anche semplicemente sonnecchiare, ebbene: quello spazio franco - in cui riesco ad azzerare il mondo esterno- diventa all'improvviso il regalo più bello che mi si possa fare." Marco Peano "Cosa fare a Vetus Urbs quando sei morto".


Sottotitolo; sedici scrittori italiani raccontano la passione.

Premettendo che non amo molto le antologie di racconti (le trovo dispersive, e preferisco affezionarmi ad un'unica storia, seguirla fino alla fine concentrandomi sulla sua evoluzione, piuttosto che ricominciare continuamente daccapo), devo ammettere che questa in particolare non mi ha affatto delusa.
Diversi autori li conoscevo ed apprezzavo già; prima fra tutti la mia amata Valentina D'Urbano, che anche questa volta non mi ha delusa col suo "Amaranta", un racconto pienamente nel suo stile, un pò misterioso, un pò "borderline", affascinante come sempre.
Lorenzo Marone, di cui ho recensito lo splendido "La tristezza ha il sonno leggero", lo ritrovo qui con un racconto intitolato "Le gazze non fumano", che è secondo me il più poetico e significativo di tutta la raccolta...commovente nella sua tipica, mai fuori luogo,ironia.
Simona Sparaco, di cui ho recensito "Se chiudo gli occhi", ci offre un breve ed originale racconto, o meglio un flusso di pensieri, chiamato "Ossessioni".
Aldo Nove mantiene il suo stile "noir" col racconto in prima persona, da subito sconvolgente (inizia con "Ho ammazzato i miei genitori") "Woobinda remix (il bagnoschiuma 2015)".
Chiara Gamberale si concentra sui litigi di una coppia un pò esausta, nel suo "Dove vanno a finire i gioielli di famiglia", in cui la passione si palesa in furibonde esternazioni ma anche in clamorose risate, in una normalità in cui è facile riconoscersi.

Autori che non conoscevo mi hanno piacevolmente colpita e spinta a cercare loro opere che spero di recensire presto; Franco Limardi con "Davanti al duomo" ripercorre una storia passata ed un incontro un pò fuori luogo.
Giorgio Nisini (tra l'altro curatore dell'antologia) con "Cose che hanno a che vedere con la luce" descrive un incontro fortuito, un lampo che permette al protagonista di ritrovare l'ingannevole giovinezza e le sue sopite emozioni.
Marco Peano e il surreale "Cosa fare a Vetus Urbs quando sei morto" stupisce e fa sorridere con un brivido che non guasta, e chiude la raccolta in maniera originale e degna di nota.

L'idea è partita appunto da Giorgio Nisini, codirettore artistico del Festival letterario Caffeina, che si svolge a Viterbo ogni anno dal 2007, ed è il filo conduttore di tutti i racconti.
Nisini ha chiesto ai sedici, diversissimi autori, di raccontare la passione secondo il loro punto di vista, in tutte le sue sfumature, ed il risultato è un'antologia sorprendente e che vi consiglio certamente di leggere, anche solo per ricordarci di quanti e quali grandi autori italiani possiamo ancora vantare.




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