lunedì 24 giugno 2019

"La solitudine dell'amore" di Raffaella Bedini - Newton Compton









" Non c'è niente di più assordante di un telefono che non suona."

" Sono convinta che alcune persone nascano solo per fare numero, sono come comparse di un film."

" A volte partire da soli è l'unica soluzione per non sentire l'angoscia della solitudine." 




Yuki conosce Tiago nell'ufficio in cui entrambi lavorano, e la loro amicizia si trasforma presto in una complicata storia d'amore a tre; sì perchè Tiago convive con la sua fidanzata e sembra proprio voler tenere il piede in due scarpe.
Yuki è una ragazza piuttosto cinica, disincantata, temprata da un'infanzia di figlia non amata e dalle origini misteriose. Yuki non ama le altre persone, soprattutto i suoi colleghi, ed anche con Tiago fatica ad ammorbidirsi e soprattutto a fidarsi.

Ho voluto intraprendere questa lettura non conoscendo l'autrice (che ho poi scoperto essere già autrice di un best seller, "Sei parte di me" del 2007) ma avendo letto recensioni decisamente positive.
L'inizio non è stato dei più felici; protagonista insopportabile, lessico scurrile e dialoghi leggeri. Pensavo di essermi imbattuta in un romanzetto d'amore scritto da una ragazzina, ma andando avanti la storia acquista spessore e, a parte la struttura particolare e un pò confusionaria, tira dritta in un crescendo di passioni, contraddizioni, misteri, ricordi che ti trascinano senza accorgertene verso le ultime pagine.

Le origini di Yuki, nata in Giappone senza avere più nessun ricordo della madre, trasportano il lettore in un'appassionante storia dai connotati orientali come i suoi stessi occhi, che l'hanno spesso resa vittima di discriminazioni. Dalle descrizioni dei luoghi traspare l'amore che l'autrice nutre per questo tipo di cultura e quindi no, posso affermare con certezza che in questo romanzo non è la storia d'amore tra Yuki e Tiago a far da padrona, non c'è banalità nè niente di scontato, c'è sicuramente tanta dignità e delle protagoniste femminili toste come Yuki e la sua mamma, che affrontano la sofferenza a testa alta e alla fine, in qualche modo, riescono a ritrovarsi.


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