"Paura di esistere, di essere costretto a occupare spazio nel mondo senza sapere quale. La maledetta paura di vivere."
" ...su questa terra il paradiso, così come l'inferno, uno non se lo può scegliere. Quel che ti capita prendi."
" Fottuta, irrimediabilmente fottuta, come tutte le madri...Una sera s'era beccata una sberla, dolorosa ma che aveva accettato quasi con sollievo, nella speranza potesse servire a metterle nella testa l'ordine che non c'era mai stato".
"Le persone, Greta, danno amore modo loro, come sanno fare, ma poi sta a te imparare a saperlo riconoscere questo amore, a coglierlo."
Greta lo capisce presto, e ne ha conferma al funerale del piccolo Felicino, della cui morte non sembra importare a nessuno.
Greta, che divide la casa con una madre assente ed anaffettiva, e che trova rifugio e calore nella famiglia del piano di sopra, una famiglia altrettanto complicata e temuta unita soltanto da Melina.
La leggenda narra che in cima al palazzo di notte si sentano voci di bambini piangere...ma si tratta davvero di una leggenda?
Terzo romanzo di un' autrice che seguo da sempre, "Di notte i bambini piangono" si discosta dai precedenti due romanzi inerpicandosi nella delicata strada dei thriller, o forse in quella più astratta dei noir.
La scrittura è anche questa volta affilata, senza fronzoli, diretta, e con tanti salti temporali tira le fila di tante vite ai margini, in un crescendo di episodi disturbanti e fino ad arrivare alla sconvolgente conclusione.
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