"Io Chirù lo riconobbi dall'odore di cose marcite che gli veniva da dentro, perché quell'odore era lo stesso mio."
"Oltretutto è rischioso: nessuno può sapere quanto rumore fa una certezza che si rompe."
Eleonora è un'artista, più precisamente un'attrice teatrale, una donna affermata con una vita piena e piuttosto itinerante. Quando il diciottenne Chirù le chiede di fargli da pigmalione, tenterà di opporre una flebile resistenza per poi capitolare e non per la prima volta (lo era già stata per altri ragazzi, conosce già l'argomento, ma non sempre era finita bene purtroppo).
Nonostante la differenza di età, Eleonora e Chirù sono molto affini e la presenza del ragazzo metterà un pò in discussione tante sue certezze, facendo anche venire a galla ricordi dolorosi della sua infanzia con cui credeva di aver fatto pace già da tempo.
Che dire; leggere un libro di Michela Murgia è sempre un grande privilegio e questo romanzo delicato, profondo, arguto, raffinato come lo era la sua autrice, mi è piaciuto più del più celebre Accabadora.
Tante le perle che troverete tra queste pagine, che mettono nero su bianco l'intelligenza e lo splendore che erano e sempre saranno essenza di Michela.
Da leggere, amare e conservare.
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