" Aveva un odore strano. Non riuscivo ad accettarla fino in fondo.
Però mi voleva bene, e le persone che ti vogliono bene non le scegli tu.
Sono loro che scelgono te, e non puoi fargli cambiare idea, mai. Non ti dimenticheranno e non
smetteranno mai di volerti bene. O di voler bene al tuo ricordo."
" Sei coraggiosa perchè mi vuoi bene, e a me non mi vuole bene quasi nessuno. E' facile amare quelli
che sono amati da tutti. Essere amato ti rende bello. Ma per amare qualcosa che nessuno vuole,
serve coraggio."
" Il cielo è azzurro e freddo dovunque, pensai, in qualunque parte del mondo. Dovunque stai è uguale,
quello che hai te lo porti dentro."
"Acquanera" è un romanzo apparentemente molto diverso dai precedenti della stessa autrice, ma le emozioni che riesce a trasmettere attraverso la sua scrittura unica sono sempre molto forti.
Diverso solo apparentemente, perchè in fondo ci sono diversi punti in comune con Il rumore dei tuoi passi e Quella vita che ci manca; l'ambientazione decadente (non siamo più alla "Fortezza" ma Roccachiara non è da meno), i protagonisti ai margini, la solitudine, un amore non convenzionale, una storia "maledetta", legami viscerali e autodistruttivi.
Tre generazioni di donne unite dallo stesso destino sfortunato; vivere a Roccachiara, un paesino di mille anime arroccato sopra un lago scuro che fa paura, ed essere isolate dalla comunità perchè considerate delle streghe, o portatrici di sfortuna.
Elsa, Onda e Fortuna; nonna, madre, figlia che non saranno mai una vera famiglia.
Elsa che cresce Onda da sola ma fallisce nel suo ruolo di madre e recupera poi in quello di nonna, facendo da madre a Fortuna.
Onda dominata dalle sue capacità di parlare con i morti, e totalmente incapace di amare e di essere madre.
Fortuna che vuole essere diversa, che vuole sfuggire a quel destino già scritto, anche grazie all'amicizia e ai sentimenti che la legheranno per anni a Luce.
Luce che è contenta di quello che ha, Luce che non ha nulla, Luce che viene evitata dal mondo perchè su di lei aleggia un'ombra sinistra, un'ombra scura che forse solo Onda può vedere.
Definire questa storia è quasi impossibile; un noir? una storia dai risvolti metafisici? Non lo so e forse non è importante; ciò che importa è che anche questa volta l'autrice ci emoziona, ci stupisce, ci coinvolge, ci fa amare questi strani personaggi nonostante tutto, scava nelle profondità meno edificanti dell'animo umano e ci trascina verso un finale inaspettato.
Leggendolo, ho trovato diverse analogie con "L'amica geniale" di Elena Ferrante, l'amicizia tra Fortuna e Luce soprattutto mi ha riportata spesso a pensare a quel libro che ho molto amato.
"Acquanera" è senza dubbio un romanzo da leggere, facendosi trasportare in quell'atmosfera dominata da un lago che tradisce, proprio come fa la vita, proprio come fanno le persone. E' un romanzo che ti segna, che non si dimentica.
Ancora una volta, lode a Valentina D'Urbano.
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