Un paio di frasi che raccontano il libro. Una breve descrizione, qualche elemento che possa aiutare a cogliere l'essenza del libro ed aiutarvi a decidere se in questo momento è il libro giusto per voi.
mercoledì 3 febbraio 2016
" Nessun requiem per mia madre" di Claudiléia Lemes Dias
" Ve l'ho data io, la vita. Vivere è una concessione che vi faccio."
" Ti perdono e ti ringrazio per avermi lasciato qualcosa in cui credere.
Qualcosa che è il contrario di te"
Il rapporto con la propria madre è sempre complicato e pieno di contraddizioni e sfaccettature, ma esistono madri che non potremmo mai immaginare, che sembrano uscite da un racconto dell'orrore pur non avendo mai usato violenza fisica nei confronti dei propri figli, e questo è il caso di Genuflessa De Benedictis, la protagonista di questo libro breve ma intenso.
La storia è raccontata sottoforma di monologo (suddiviso in capitoli col nome dei Dieci Comandamenti) da parte di Genuflessa stessa, ormai anziana ma non per questo meno odiosa. Soltanto nel primo e nell'ultimo capitolo sentiamo la voce di Franco, l'unico dei tre figli maschi che ci sembra normale e non completamente annientato dalla a dir poco ingombrante figura materna.
La situazione familiare di cui narra la madre è surreale; una donna violata da piccola (si tratta di un caso di incesto, ma non per questo ci sembrerà giustificata o ce la renderà meno detestabile) che non riesce più in tutta la sua vita ad avere un rapporto sano col genere maschile ma nemmeno con qualsiasi altra persona sulla faccia della terra.
Genuflessa, cattolica fervente anzi fanatica, misantropa, razzista, tiranna, sprezzante, completamente concentrata su se stessa e che per tutta la vita non farà altro che far pesare a chiunque ma soprattutto al povero marito siciliano Massimiliano, la superiorità della sua ricca famiglia d'origine.
Il suo procreare diventa una rivalsa; i figli sono per lei suoi schiavi, bastoni della sua vecchiaia, entità non indipendenti e autonome bensì figure che esistono solo grazie a lei, la sola che possa gestire in tutto e per tutto la loro vita.
Stefano e Aldo rappresentano quindi la sua gloria; cinquantenni senza una vita propria, vivono con lei e per lei, completamente annientati come il marito, che per quieto vivere o terrore puro accetta l'oblio.
Franco è il figlio minore e fin da piccolo mostra segni di insofferenza e ribellione che la madre tenta in ogni modo, soprattutto attraverso la tecnica dei sensi di colpa, di domare.
Quando Franco confesserà di avere una compagna brasiliana, Genuflessa perderà del tutto la ragione, se mai l'avesse avuta, e innescherà un meccanismo fatale alla sua "amata" famiglia.
Un romanzo breve che si legge molto velocemente e che fa riflettere e che smaschera apparenze e debolezze, perbenismo e religiosità, e che risulta molto attuale in questi tempi di Family Day, perchè spesso le famiglie "tradizionali" sono proprio le peggiori.
E attenzione, si tratta di una storia vera.
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